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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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§ Capitolo 38La salvezza“Scusa ma è assurdo! A che mi serve imparare il romeno?”“Secondo me , <strong>per</strong> come parli l’italiano, sei come <strong>un</strong>’italiana e la mia lingua la imparipresto. Il romeno è <strong>un</strong>a lingua neolatina, romanza, ha <strong>un</strong> sacco di somiglianze conl’antico italiano le parole sono quelle, i nomi pure, la pron<strong>un</strong>cia è la stessa!”“Allora poi tu ti impari l’asmarico?”“Mi piacerebbe. E’ sempre <strong>un</strong>a opport<strong>un</strong>ità in più, no? Impara l’arte e mettila daparte. Per te poi, basta che ti dico le poche differenze che ci sono tra i due alfabeti esei a posto, in romeno a ogni suono corrisponde <strong>un</strong>a lettera e, a differenzadell’italiano, non ci sono cose come sc,gn e gl, gruppi di lettere corrispondenti a <strong>un</strong><strong>un</strong>ico suono. Per esempio scema, da noi si pron<strong>un</strong>cerebbe s-c-e-m-a, facendo sentiredistintamente ogni lettera.”“Io sono scema ad imparare il romeno, mentre sono ostaggio dei banditi!”“Zitta, scema! Per le vocali, oltre ad a, e, i, o, u, uguali all'italiano, ce ne sono alc<strong>un</strong>especiali tutte nostre, romene, ti faccio vedere <strong>per</strong> iscritto, guarda!”Su <strong>un</strong> notes Camelia scrisse, molto grandi alc<strong>un</strong>e vocali variamente modificate.:“Questa col cappello in su, è la ă, piatră, che vuol dire pietra, senti? Si pron<strong>un</strong>cia la adell'inglese father , tu conosci anche <strong>un</strong> po’ d’inglese no?”“L’ho studiato a scuola.”“E allora <strong>per</strong>ché non il romeno? Questa î, rîu, fiume è <strong>un</strong>a specie della precedente,solo con <strong>un</strong> suono più chiuso. E poi che questa vocale qui, â, col cappello in giù, èuguale alla î, <strong>un</strong>a variante grafica, si usa poco, ma la devi sa<strong>per</strong>e <strong>per</strong>ché sta nel nomepiù importante, România e in alc<strong>un</strong>i cognomi, come nel mio. Perché io mi chiamoCamelia Brâncuşi.E sipron<strong>un</strong>cia Braancusci.“E non era meglio che non me lo dicevi?”“Per le consonanti l’h si pron<strong>un</strong>cia aspirata come la c dei fiorentini, quando diconocasa, <strong>per</strong> esempio noi diciamo horn <strong>per</strong> dire il camino.”“Lo sai che i toscani la c la pron<strong>un</strong>ciano aspirata solo se prima c’è <strong>un</strong>a vocale? Sidice “alla hasa” ma invece “in casa”.“Non lo sapevo mica!”“Guarda che io che sono etiope ti insegno meglio l’italiano.”“Poi abbiamo la j, corrisponde al francese di Jean Paul Belmondo, bello,quand’eragiovane, vero?Secondo me somigliava a Silverio.”“Somigliava a Silverio ma non era bello, <strong>per</strong> conto mio, <strong>un</strong> tipo, magari!”“Com<strong>un</strong>que noi diciamo jurnal <strong>per</strong> indicare il giornale. La ş l’hai capito dal miocognome, corrisponde al suono sc dell'italiano scelta. Come si pron<strong>un</strong>cia il miocognome, guardalo scritto.“ Braancusci”“Brava, il più è fatto. Poi c’è questa, la ţ , che si pron<strong>un</strong>cia come la z italiana diazione. Diciamo <strong>per</strong> dire paese, la ţară, significa in paese, in campagna. Devi stare

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