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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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La parte bassa della vetrata della porta era rimasta <strong>un</strong> barriera di vetri aguzzi. Perpochi istanti non si sentii alc<strong>un</strong> rumore, poi <strong>un</strong> giovanotto alto e snello calpestò ivetri, scavalcò gli sp<strong>un</strong>toni taglienti della porta e scrutò il locale in penombra,p<strong>un</strong>tando da <strong>un</strong>a parte e dall’altra, nervosamente,le due pistole che impugnava.Prima che arrivasse ad individuarmi gli sparai, due colpi che mi sembrarono quasisoffocati, dopo il fragore della mitragliata. La Beretta, tra l'altro f<strong>un</strong>zionavabenissimo, neanche alzava troppo.L’uomo sussultò ma riuscì a sparare con tutte e due le pistole verso di me. Mimancò di poco.Mirai alla pancia e stavolta riuscii ad arrestarlo. Si strinse le pistole alle ferite ecadde a faccia avanti.Mi sentivo tutto <strong>un</strong> dolore, <strong>per</strong> come ero caduto. Specie all’osso sacro. Al tatto misembrava che tutto fosse a posto, scostai la camicia e anche lì, l’ago a <strong>un</strong>cino nons’era staccato.Rischiavo di passare dei guai se la polizia mi ritrovava coinvolto in <strong>un</strong>a nuovasparatoria, vivo e con <strong>un</strong>a pistola albanese che aveva fatto il suo dovere ma quasisicuramente scottava o aveva i numeri abrasi.A parte la vecchia e la badante, che sembravano assopite, non vedevo ness<strong>un</strong> altro.Il barista stava fuggendo da dietro chissadove.Altro se m’era cambiata la vita negli ultimi mesi! Erano due morti!Borbottai qualche parola in asmarico, qualc<strong>un</strong>'altra in inglese, tanto <strong>per</strong> confonderele acque, poi risalii la breve gradinata e uscii, pronto a sparare ancora verso l’Alfa.Non c'era. Aveva proseguito <strong>per</strong> via Marmorata. Mi misi a correre verso piazzadell’Emporio, con la bella fontana fascista.B>ella. Era la fontana delle Anfore di Pietro Lombardi;.l'anfora era il simbolo delrione Testaccio, <strong>un</strong>a novità <strong>per</strong> le fontane di Roma. Era in <strong>un</strong> canto utilizzata anchecome spartitraffico e mi piaceva tanto. Ci avevo fatto <strong>un</strong>a analogia con mio padre.Bello e fascista.Attraversai il l<strong>un</strong>gotevere e imboccai il ponte che era a senso <strong>un</strong>ico a venire. Pochisecondi e fui dall’altra parte, dove deviai verso Porta Portese.Nella Casbah di Roma mi sentivo quasi al sicuro, girai in fretta <strong>per</strong> i banchi eadocchiai <strong>un</strong>a sahariana usata, più o meno della mia misura. Venti euro e miprocurai anche <strong>un</strong> cencio inglese <strong>per</strong> coprire la testa. Un paio di occhiali a specchioe forse sembravo <strong>un</strong> altro. Dalla parte di viale Trastevere imboccai il primo Forno-Norcineria, la sopravvivenza meritava la festa di <strong>un</strong> panino imbottito. Di <strong>un</strong>apizzetta romana, anzi!Scaldata.“ Mi taglia quel pezzo di pizza?Mi ci mette mezz’etto di quella?”L’uomo tarchiato mi scrutò.” Non è contro la tua religione la mortadella?”“ Non ho religione, sono agnostico. E sono romano, figlio di romano. Posa pure laMagia rosa, che te la magni tu!”Lasciò cadere il culetto che voleva levarsi di torno ed agguantò <strong>un</strong>a Fiorucci 4 chemi mostrò sopra il banco.” Va bene questa?”Guardai quelle disponibili.“ Dammi <strong>un</strong> etto di Vismarissima, <strong>per</strong> favore, che devorimettermi da <strong>un</strong>a paura..”La mia cultura mortadellica lo fece passar sopra al colore della pelle, discutemmo

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