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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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malattie, potrei morire <strong>per</strong> avvelenamento di piombo.”Tacque <strong>per</strong> <strong>un</strong> po’ “Scegli tu di che morte vuoi morire.Per me va bene tutto.”Vidi qualc<strong>un</strong>o che mi fissava troppo intensamente e mi impaurii. Attaccai senzasalutarla e presi la metro <strong>per</strong> allontanarmi dalla stazione.Cambiai qualche autobus e mi riavvicinai ad <strong>un</strong> telefono. Un bar latteria dove presidue buste di latte. Stavano sparendo i telefoni e ness<strong>un</strong>o ci metteva riparo!Anna era seccata <strong>per</strong> la telefonata interrotta. Certa gente non capisce le indagini e lavita di <strong>un</strong> investigatore privato..“Tu non puoi fare niente?”“Per telefono?Non posso almeno vederti?”Dovevo decidere in fretta. “Vieni tra due ore davanti alla vecchia casa di Bacce, tivedrò io.”“Facciamo tra quattro ore, non faccio solo il taximedico <strong>per</strong> gli amici,”“Tra quattro ore, bene.”Riuscii a tornare alla pensione e, passando comprai <strong>un</strong>a confezione di Iams <strong>per</strong>Gamab e feci rifornimento di pizza dall’indianina, al negozio d’angolo. Forse Annami avrebbe messo a riposo. Mi accordai col pizzettaro <strong>per</strong> <strong>un</strong> servizio in pensione setrovava qualc<strong>un</strong>o che mi portasse pizza e birra il giorno dopo, a pranzo.Poggiai la gamba su <strong>un</strong>a sedia e rimasi a riposo <strong>per</strong> due orette, spiando dalla finestral’arrivo del mio medico. La pensione Stanton era proprio dall’altra parte della stradarispetto alla vecchia casa di Baccellieri, dove andavamo tante sere a giocare a poker.Dove incontravo sua sorella Giovanna, <strong>un</strong> po' più grande di noi che faceva scherma.Quando vidi Anna aspettai <strong>un</strong> po’ ma non riuscii a notare nella strada niente dianormale. Mi misi la pistola in tasca prima di scendere a recu<strong>per</strong>are Anna e miappoggiai a lei <strong>per</strong> attraversare la strada e tornare in pensione.“Potrebbe essere Trombosi venosa profonda suro poplitea sinistra. Ho portato il filtromagico: Clexane 6000 <strong>un</strong>a al dì. Iniezione sottocutanea, te ne faccio <strong>un</strong>a io e vedi diimparare. Mi pare che te la devi fare da te.”“Tutto qui?”“No, affatto, dovresti andare in ospedale, naturalmente.”“Per fare le iniezioni sottocutanee?”“Si fanno nella pancia, vedrai, ma non è solo questo. Devi stare fermo, immobile aletto, meglio se pisci col pappagallo. Te l’ho portato assieme a <strong>un</strong>a scatola disiringhe.”“Addirittura!”“Certo! Se è come penso, e sai che sono brava a inventarmi le malattie, questo tiporta all’inferno come niente, la gente ha paura dei tumori e delle pallottole. Non sicura di alre mietitrici meno famose! Se avessi 42 di febbre te ne andresti in giro?”“No. Tra l'altro non potrei.”“Questo è molto più <strong>per</strong>icoloso di <strong>un</strong>a broncopolmonite.!Fai conto che ti abbiaterrorizzato. Con questo muori subito, da <strong>un</strong> momento all’altro, come <strong>un</strong>a pallottolaalla testa!”“Avrei bisogno di qualc<strong>un</strong>o.”“Ti posso mandare <strong>un</strong>’infermiera. Non italiana, <strong>per</strong>ò. La devi pagare, anche.”“No. Tu sarai sorvegliata, già rischio e ti faccio rischiare troppo con questo incontro.”“Non è <strong>un</strong> incontro è <strong>un</strong>a visita!Non puoi chiamare quel ragazzo senza <strong>un</strong> rene?”

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