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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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§ Capitolo 53Nero etiopeErano le <strong>un</strong>dici di mattina, non c’era sole e la gente usciva con l’ombrello. Ma nonpioveva ancora.Come Marlowe indossavo <strong>un</strong> completo azzurro polvere e <strong>un</strong>a cravatta blu scuro.Ero ordinato, pulito e andavo a far visita al generale Severi-Bosco.L'atrio del palazzo gentilizio dove viveva il generale era altissimo. In fondo c'era<strong>un</strong>a porta-finestra, dalla quale si vedeva <strong>un</strong> cortile con qualche pino, alc<strong>un</strong>e aiole e<strong>un</strong>a piccola fontana con vasca.A destra dell’ingresso, <strong>un</strong>a scala portava a <strong>un</strong>a stretta balconata con la ringhiera inferro battuto. Nel centro della parete di sinistra <strong>un</strong> gran pannello con <strong>un</strong>a stampa delPiranesi.Raggi<strong>un</strong>si la scala B e aprii la porta del largo ascensore foderato di legno. Alsecondo piano due porte avevano il campanello con accanto scritto in corsivo su <strong>un</strong>aplacca d’ottone che sembrava d'oro Severi-Bosco. Del palazzo s'era riservato <strong>per</strong>abitazione il piano nobile. Il resto probabilmente era affittato.Suonai e Walatta-Maryam venne ad aprirmi.Nella casa campeggiava il ritratto di <strong>un</strong> anziano militare dagli occhi penetranti.Veniva da dire che era senza divisa.Stava ancora osservando il ritratto quando si apri <strong>un</strong>a porta e il vecchio Meniconi glifece cenno di avvicinarsi.Gli occhi grigi erano quasi privi di espressione. Il viso era giallastro e non aveva<strong>un</strong>' aria sana. Alla sua età si poteva anche semrare più in buona salute“ Siete il poliziotto?” mi chiese, prima di farmi passare attraverso la porta.“ Non proprio. Sono la <strong>per</strong>sona che aspettate. Porto guai.”“ Mi state prendendo in giro.”“ No. Posso vedere il generale?”“ Che cosa?”“ Avete sentito.”Dimostrava <strong>un</strong>a ottantina d’anni ma doveva <strong>per</strong> forza essere molto più vecchio.Sapevo che ne aveva novant<strong>un</strong>o.“ Il generale vi aspetta, signor Steve.Graziani” disse con voce incolore.Entrammo nel corridoio, <strong>un</strong>a porta si apriva su <strong>un</strong>a specie di vestibolo, caldissimoGià che ci sono ti ricordo la situazione del 'Grande Sonno' ci sta bene. Il vecchioattendente mi seguì, chiuse la porta ed andò ad aprirne <strong>un</strong>’altra.Nella stanza faceva ancora più caldo. L'atmosfera era pesante, umida e caricadell'odore bruciaticcio dell’ozono.Era <strong>un</strong> giardino d’inverno ricavato da <strong>un</strong> terrazzo. Le pareti di vetro eranoappannate, e grosse gocce d'acqua colavano rigandole.La poca luce della giornata piovosa filtrava a fatica. Le piante riempivano lo spazio<strong>un</strong> piccolo bosco verde e br<strong>un</strong>o. Meniconi mi fece passare tra le foglie bagnate edal centro del terrazzo, su <strong>un</strong> rettangolo di mattonelle verdi era seduto <strong>un</strong> vecchio

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