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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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§ Capitolo 60Nero di ColoniaEra stata davvero cattiva con me.Non lo sopportavo.Anna aveva <strong>un</strong> carattere e quando è così è sempre <strong>un</strong> brutto carattere. Le telefono,sente che qualche iniezione l'ho fatta, altre no, che ho ancora dolore.E mi molla, mi dice di segnarmi <strong>un</strong> numero d'ospedale, mi da il numero di <strong>un</strong>collega es<strong>per</strong>to. E mi dice che non vuole più avermi in cura, che s'è stufata, che nonobbedisco, non mi curo, non sto fermo al letto e non vuole averci a che fare, chevuole che muoio quando mi cura <strong>un</strong> altro medico, se ci riesce.Mi aveva già salvato tre volte la vita. Mi sembrava <strong>per</strong>ò di averla delusa comeamica. Non erano da amica quelle parole ma oscuramente sentivo che se l'avevo<strong>per</strong>sa era colpa mia.Dovevo andarmene.Entrai nella pizzeria, feci cenno, chiamai,battei sul tavolo <strong>per</strong> <strong>un</strong> bel po’ prima chel’indianina mi chiedesse se volevo qualcosa. Mangiai abbondantemente, come chinon sa sa quando potrà rifarlo. Dovevo controllare le informazioni di Guizzardisenior..Dovevo fare <strong>un</strong> sacco di altre cose. Anna, Anna!Un pony express, appena uscito, ebbe la felice idea di affiancarmi ed offrirmi <strong>un</strong>passaggio graditissimo.Pensavo a Ute mentre giravo a vuoto prima di andare a trovarla a Trastevere. Eranata a Bellinzona trentasette anni fa, padre italiano e madre tedesca ed ha lavoratocome giornalista nel Tagesanzeiger che pare sia <strong>un</strong>o dei più importanti giornali delsuo Paese. Ha cominciato a fare sul serio dopo esser stata fermata dalla poliziadurante <strong>un</strong> tumulto al Platzspitz.Non ho mai visto ness<strong>un</strong>o fare più casino e confusione in <strong>un</strong>a cucina con <strong>un</strong>aventina di euro di spesa.Una bancarella di libri usati mi attirò come ai vecchi tempi. C’erano pure libriinglesi e tedeschi. Una volta Ute ed io avevamo diviso gli stessi nemici. Mentreeravamo nascosti in <strong>un</strong>a cantina piena di resti romani, sotto <strong>un</strong>a trattoria del centro,mi ha spiegato che il Platzspitz è <strong>un</strong>a piazza di Zurigo, piena di platani e di aiuoleben curate, coi fiori e tutto, e la morte.Ute parla così, <strong>un</strong> buon italiano con la ricerca di qualche effetto. Di fatto c’era <strong>un</strong>aspecie di extraterritorialità, hanno messo quei fiori <strong>per</strong> i tossici,centinaia, di tutte leetà, anche i bambini ci vanno a contrattare la loro dose.Quando riuscimmo ad allontanarci senza danni eravamo diventati amici.Una delle ragioni <strong>per</strong> cui conviene stare a Roma si trova a Trastevere ogni duecentometri. Mi feci <strong>un</strong>a bella bevuta alla prima fontanella, acqua buona anche se <strong>un</strong> po’sfiatata, il Com<strong>un</strong>e tende a limitare quei residui del passato e gli riduce la portatadel getto. Andava bene com<strong>un</strong>que.E’ strano come quando tutto ti va male qualcosa di curioso possa risollevarti <strong>un</strong> po’il morale.

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