10.07.2015 Views

SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

“La porto all’ospedale, la porto all’ospedale, venga, ce la fa a salire in macchina?”Il colpevole virtuale tentò di sollevarla da terra a forza di braccia ma dovetteroaiutarlo, che Lidia si era <strong>un</strong> po’ appesantita con l’età.Kobilka le teneva il conto delle varie entrate che quei salti magnifici le procuravano,meglio ancora se il colpevole virtuale tentava la fuga. Acop Melazde, il suo angelocon la macchina fotografica aveva già completato il servizio e la targa era il primoparticolare che aveva messo al sicuro“Ci vediamo più tardi, Steve!”trovò modo di dirmi mentre la caricavano sul sedileposteriore della Volvo.“Fatti fare <strong>un</strong>a lastra, all’ospedale!”mi raccomandai scherzando <strong>un</strong> po’, dato chesapevo la commedia.“Tutto, le faccio fare tutto, mi assicuro che va tutto bene prima di riportarla!”Sapevo che aveva dovuto abbandonare il circo <strong>per</strong> <strong>un</strong>a piccola lesione alla spinadorsale e che da allora campava bellamente di ricatti, estorsioni e frodi.“Vengo anch’io all’ospedale” si offrì il vecchio, che ancora non avevo capito se eradel giro o no.“Vengo io, invece, che sono <strong>un</strong>a donna!” lo scansò scortese Kobilka, dimostrando aimiei occhi la sua innocenza.Il mio spirito legale mi spinse com<strong>un</strong>que a chiedere le generalità al vecchio, cosa dicui Lidia, dalla macchina mi ringraziò con <strong>un</strong> sorriso.Partirono in pompa magna e Acop mi invitò a casa di Lidia ad aspettarla.Mi rintanai in quel rifugio. Anche <strong>un</strong> piccolo delinquente come Melazde potevasa<strong>per</strong>e cose utili sulla improvvisa morte di Vitali Ivanovic Sobolev.“Noi lo chiamavamo Solovez, dal nome di <strong>un</strong>o dei nostri più famosi carceri…era<strong>un</strong> uomo giusto.Come <strong>un</strong> fiume <strong>per</strong> noi, generoso con la sua gente, severo coi suoi nemici.”“Era stato molto tempo in galera?”Molto tempo no, molte volte, sì, poi lo rilasciavano, evadeva, cambiava nome,l’ultima volta è venuto qui, <strong>per</strong> la nostra felicità.“Un benefattore, insomma.”“Fattelo dire da Lidia se non mi credi, lei ha conosciuto pure Krasavka, la suadonna, l’ha vista di <strong>per</strong>sona quando andò a chiedergli i soldi <strong>per</strong> questa casa,<strong>un</strong>’occasione <strong>un</strong>ica, in questo quartiere, e lui glieli diede e la fece fermare a cenarecon lui, che era da solo, <strong>per</strong>ché aspettava questa misteriosa Krasavka, che moltidicevano che non esisteva, che lui la tiene nascosta <strong>per</strong>ché ha paura che la gente sivendichi su di lei, e adesso che è morto ha fatto bene, che, certo, ammazzavano purelei, assieme a lui. Krasavka non è <strong>un</strong> nome o <strong>un</strong> cognome, ness<strong>un</strong>o li conosce, vuoldire belloccia, <strong>un</strong> tipo che magari non è la fine del mondo ma ha tutto quello cheserve a <strong>un</strong> uomo e Vitali Ivanovic Sobolev era così.”Parlava così, in apnea.“Che ha detto Lidia che l’ha vista?Com’è?”“Voi dite bonazza.”“E chi prenderà il suo posto, adesso?”“Tutti noi pensavamo Bugrov, Stepan Bugrov, non era proprio il suo rivale ma…<strong>un</strong>alleato da prendere con le molle, con <strong>un</strong> pugno di uomini che rispondono solo alui…Bugor lo chiamavano, che vuol dire capo, capobanda, ma non pare che sia lui a

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!