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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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§ Capitolo 47.<strong>Troppi</strong> cadaveri <strong>per</strong> <strong>un</strong> negroPiovigginava appena.Tanto <strong>per</strong> essere sicuro, passai <strong>per</strong> parecchie strade prima di sbarcare a Termini.Zippo era all’ultimo binario, vicino al deposito bagagli.Io zoppicavo e lui si muoveva con le stampelle, tutte e due le gambe vistosamenteingessate.Mi passò la borsa con la roba che gli avevo chiesto e mi fece cenno di seguirlo nelbar della stazione.Era arrabbiato.“Senti io il tuo metodo proprio non lo capisco, sai? Che cosa stiamofacendo, in pratica? Che hai capito? Cosa hai risolto? Loro invece t’hanno bruciatola casa, dentro tutto distrutto, hanno salvato solo i muri.”Bel modo di dare <strong>un</strong>a notizia! Credo d'esser barcollato. Ed ero fermo davanti a lui.“I gatti?”chiesi gelato.Non fece giri di parole. “Molti li hanno ammazzati, come col tiro al bersaglio,qualc<strong>un</strong>o è scappato.”“Chi hanno ammazzato?”“Non sono sicuro...” rinviava “<strong>un</strong> bel po'”“Cosa sai, dimmelo, non posso andare a vedere.”Parlò allora scandendo le parole dei nomi. “Nzambi, Leza, Suku, Tore, Tsui, Nsapa,Likube, i socievoli, i ghiottoni, Huku.. e L<strong>un</strong>a!”Per <strong>un</strong> poco rimasi agghiacciato. Come avessero ucciso lui.Ma non si possono fare paragoni, chi ha <strong>un</strong> gatto lo sa. Come chi <strong>per</strong>de <strong>un</strong>afamiglia, o quasi.Il tempo era tornato bello ma il sole mi infastidiva.Nzambi, il coraggioso, Leza, la seduttrice, Suku,cicatrici e orecchie mozze,Toreacrobata, Tsui, scorbutico, Nsapa,incinta, Likube, grasso, Huku, vecchio cadente.Ma anche <strong>per</strong> i vecchi più vecchi ti dispiace che muoiano! E Anna. Gli guardai leingessature. Zippo distolse lo sguardo.“A me m’hanno buttato dalla finestra, mentredormivo, qualc<strong>un</strong>o m’ha preso, al rifugio della Parrocchia e m’ha buttato dallafinestra, fort<strong>un</strong>a son caduto su <strong>un</strong>a tenda al primo piano. E fort<strong>un</strong>a che al prontosoccorso ci curano senza fare domande.”<strong>Troppi</strong> morti e feriti <strong>per</strong> <strong>un</strong> negro.“Bene così. Cambia aria. Meglio tagliare gliultimi rapporti, Zippo!”“No, Steve. Adesso no. Li prendiamo, oppure aspetto che muori, o che muoio io, poitagliamo quello che vuoi. Aspetto che ti fai sentire.”“Non è prudente, Zippo.”Mi colpì con <strong>un</strong> piccolo pugno “Fatmir, Fatmir Hoxhaj, non chiamarmi più Zippo,le vedi le gambe? Ormai sono il tuo socio. Il metodo me lo spieghi dopo. Vado daAlì <strong>per</strong> quello sputo.” e si allontanò manovrando le stampelle con <strong>un</strong>a agilitàsorprendente.

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