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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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il professore sembrava d'accordo con la tintora, come avesse voluto farlo anche lui.Tornai alla mia questione principale “Quello che non mi piace è questa guerra più omeno privata, e non mi piacciono gli alleati che la mia guardia del corpo mi farebbeavere.Mi stanno sulle scatole i nemici delle istituzioni ufficiali...che provano a sconfiggerele mafie solo <strong>per</strong> prenderne il posto ma come faccio io che odio la logica dellatrattativa a farne <strong>un</strong>a privata ma bella grande...con la Dolce Madre o GennaroEsposito?”“Finché si ammazzano fra di loro!” disse il sor Loffredo ripetendo a modo suo ilcommento di Giacca Aremani alla vista del cadavere del cinese.“ Negri e cinesi, non sono gli <strong>un</strong>ici ad uccidere.” poi aggi<strong>un</strong>si “cazzo di città che èdiventata Roma.”“Guardalavecchia non l'ha ammazzato ness<strong>un</strong>o.” si difese il sor Loffredo.“Gli inquilini erano assenti...al massimo omicidio colposo, ma neanche quello!” ilprofessore era seccato <strong>per</strong> la fila che avevamo trovato sulla tangenziale.“Se son stati gli inquilini! ” dissi sibillino “.Erano partiti <strong>per</strong> la settimana bianca,no?” tornai alla prima questione “Io che non sopportavo i cedimenti di AnasasjaKamenskaja, della polizia di Mosca, <strong>per</strong>ché Alexandra Marinina la faceva aiutarequalche volta dai mafiosi russi. Parlo di gialli oostsovietici, non so se li avete lettimai.”Non li avevano letti.Così mi piaceva la storia. Ora dovevo fare solo <strong>un</strong> saltafossi, ma <strong>per</strong>ché non avevoavuto tempo e modo d'indagare, sennò avrei trovato tutto.Non c'ero neanche mai stato dov'era crollato il palazzetto di Prele Dishnica. Miributtai sulla seconda questione, quella criminalistica.“ Chi è che ha capito subito da dove era caduto il vaso?”chiesi.“ L'abbiamo visto tutti che veniva da su, poi il sangue, la terra...non sei stato tu adirci di quelli del piano di sopra che spendono e spandono e sono andati di nuovo invacanza?”Eravamo arrivati dov'era morto il capo albanese Adocchiai il giornalaio e ilfruttarolo arabo. Li salutai ad alta voce e loro risposero distratti con <strong>un</strong> cenno delcapo.“Ti hanno visto mentre ti occupavi dell'acqua e del gas, Loffredo. Per la nostraamicizia adesso io e il professore scendiamo e tu scappi con la macchina. Nonpossiamo fare di più <strong>per</strong> <strong>un</strong> assassino...”“Non ho capito.” chiese il sor Loffredo.“Ti posso dire solo che dopodomani vado a fare den<strong>un</strong>cia alla polizia. Tre omicidi.”“Tre?” domandò il professore.”Come tre omicidi!”“Quattro con la Vantona. Come è morta?” ero strasicuro, ormai.“Caduta dalle scale.” rispose il professore pensieroso.“Per me ha cominciato con la moglie, che gli rompeva i coglioni, poiGuardalavecchia e la Vantona, alla fine <strong>un</strong> criminale albanese, che ci vorrebbe lapena di morte <strong>per</strong> loro, dal <strong>per</strong>sonale al sociale. Prima ha eliminato chi dava fastidioa lui, poi al quartiere e infine a Roma...io la vedo così e lo posso provare!”mentii.Mi guardarono immobili, vedevo la maschera impassibile del sor Loffredo che

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