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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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Non capii bene che succedeva prima che tutto fosse finito. Kennedy, sanguinante,replicò abbattendo due o tre pretoriani ed anche Mimma sparò mentre urlavaqualcosa ai mitra.Sia lei che Lidia alzarono le mani richiamando tutti alla sospensione del fuoco.Kennedy poggiò in terra la pistola e alzò le mani. Con <strong>un</strong>a certa fatica, <strong>per</strong>chél'avevano preso alla spalla sinistra. “Stiv è disarmato, è disarmato!” sentii chediceva.Alzai le mani anch'io, ma ness<strong>un</strong> altro sparò.Con l'adrenalina a mille tutti ci guardavamo pieni di paura, aggressività e sospetto.Kobilka che nelle sue tante vite aveva anche fatto l'infermiera in Cecenia, si accertòche lo sleale capo fosse morto e si dedicò a tamponare la spalla di <strong>un</strong>o dei due aterra quello ferito ferito.Uriuk era stato raggi<strong>un</strong>to da due colpi. La sua scorta aveva <strong>un</strong> ferito molto grave, ilprimo cui avesse sparato Kennedy, immaginai e due feriti leggeri.Mimma parlò in russo, stigmatizzò la slealtà di Uriuk e fece professione di fede <strong>per</strong>la supremazia di Lidia Semenovna Vetros, cui anche Stepan Bugrov, riconobbeobbedienza.“ E' solo <strong>un</strong> graffio!” chiuse l'incidente Kennedy Mwagona “ Mi spiace <strong>per</strong> chi èmorto.” aggi<strong>un</strong>se sportivo.Kobilka gli aveva fatto <strong>un</strong>a accuratissima fasciatura e addirittura da qualche partescappò fuori <strong>un</strong>a camicia senza buchi e sangue. Un giubbetto moda dell'est, sostituìla giacchetta italiana, a dire il vero molto più carina.Mimma ed io borbottammo qualcosa di amichevole e conclusivo.Ce ne andammo che sapevamo con chi discutere della impresa guerresca diKennedy. Ed aveva buone prospettive, probabilmente <strong>per</strong> la fiducia che ispiravo ecome contrapp<strong>un</strong>to a quello ch'era successo.Ma non eravamo d'accordo su chi fosse la <strong>per</strong>sona più importante. Lui disse Lidia,io gli feci capire che era con Mimma, in sostanza, che doveva parlare.“Dobbiamo parlare. Tutti e due.” mi corresse Kennedy toccandosi ruffiano la spalla.Mi stavano incartando nella parte che non mi piaceva.

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