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SteveGraziani_Troppi Clienti per un Negro - descrittiva

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Il credito cogli amici del Pony Express sembrava ancora immenso, mi caricaronovicino alla stazione della metro e mi depositarono in pochi minuti dagli amicidell’Ama.“Non voglio guai, Steve!” Mi accolse Romolo il Falegname con la faccia di <strong>un</strong>condannato a morte “volevamo lasciar correre poi, mi hanno detto che la cercavi tue…se non lo sa la polizia e se non lo sanno loro, <strong>per</strong> me va bene.”“Loro chi?”“Quelli che gli hanno tagliato la testa con la scimitarra, i cinesi.”Scossi la testa. “Che scimitarra!Fammela vedere.” Avevo già la nausea e non potevostar peggio di così, ma ci arrivai vicino. Vomitai compostamente. Era in condizionitali che mi sfuggì il buco in testa. Dopo i topi e l’inizio della decomposizione era<strong>un</strong>a maschera da film dell’orrore.Ripensai alla giovane faccia della signorina Yue, l’ultima volta che l’avevo vista.Non era mai stata bella, non aveva mai avuto quei tratti eurasiatici che, da noi,fanno tanto apprezzare le cinesi, <strong>un</strong>a figuretta gentile, quello era il massimo che sipotesse dir di lei.Ricordavo mio malgrado le belle gambe dell’orrido cadavere decapitato. Erainquietante che in <strong>un</strong>a situazione simile avessi potuto anche solo tener conto di quelparticolare. Molto belle.“Mettetemela da qualche parte a tenuta stagna, la porto via io.”“Non t’ho visto e non ho mai visto quella roba, Steve. Anzi, lo sai che ti dico? Nonso <strong>per</strong>ché mi sono impicciato.”“Mettila così. Ti è scappato <strong>per</strong> sbaglio <strong>un</strong> comportamento passabile. Sai che questoomicidio ha creato <strong>un</strong> grosso problema…”“Un problema? Non lo vedo, non c'è... e se pure c'è, non vedo che c’entro io... e sepure c’entro, non so’ mica responsabile in ness<strong>un</strong> modo... e se pure so'responsabile de' qualcosa, mica tocca a me capicce qualcosa...”“Hai ragione, tocca a me.”“E allora?”Non avevo voglia di parlare, le parole mi uscivano penosamente e volevo mettermia letto dopo <strong>un</strong> po’ di Plasil, ma Romolo il Falegname era <strong>un</strong> incerto, capaced’avermi fatto arrivare fino a lì e di cambiare idea, dovevo coccolarlo. “Come va latua impresa?”Si rasserenò subito.”Puoi entrare quando vuoi, Steve. Ti prendi <strong>un</strong>a bella caraturae…”“Non posso,” lo interruppi “Non ho soldi.”“Davvero, Steve, questa roba preferirei bruciarla e via…Mi sono pentito d’averavvertito Muqatil!”“Non chiamarmi Stiv. Sono Graziani Steve. Mi chiedo sempre <strong>per</strong>ché ce l’hai tantocon i tesori.” lo stuzzicai ancora”Non sono più i tempi di <strong>un</strong>a volta, quando siriempivano d’oro le cassette e i bauli e c'erano i pirati...”“I forzieri, Steve, non erano bauli. Forzieri.” lo sguardo si fece rapito, sognante “Non mi posso <strong>per</strong>mettere di cercare <strong>un</strong> tesoro? Era la fissazione di papà, <strong>per</strong> questoè diventata la mia. Ormai sono in discesa ed <strong>un</strong>o deve pure combinare qualcosanella vita! Avere <strong>un</strong> sogno e lavorarci.”

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