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La Porta, quaderno secondo 113
dell’Ignoranza, abbandona le sue limitazioni; se l’Ignoranza
scompare nella Conoscenza, allora il male e la
falsità non possono più durare essendo entrambi frutti
dell’incoscienza e della falsa coscienza; così come se la
coscienza vera e integrale viene a sostituire l’Ignoranza,
allora essi non hanno più base per la loro esistenza …
(omissis).
Inoltre, del bene e del male, si può dire che l’uno
esiste per la vera coscienza e che l’altro sopravvive solo
per la falsa coscienza: se c’è una coscienza vera integrale
e non mescolata, esiste solo il bene, perché esso non è più
mescolato al male né formato in sua presenza.
I valori umani di bene e male, come quelli di verità
ed errore, sono, quindi, effettivamente incerti e relativi:
ciò che è ritenuto verità in un certo luogo o tempo, in
altro luogo o tempo è ritenuto errore; ciò che è considerato
come bene, altrove o in altri tempi, è considerato
come male …(omissis).
Dolore e sofferenza non esisterebbero se in noi ci
fossero una presenza integrale della Coscienza luminosa
e la Forza divina di un Essere integrale …(omissis).
La relazione fra l’Assoluto e questi contrari di certi
suoi aspetti fondamentali, non consiste nel fatto che
essi sono aspetti fondamentali opposti dell’Assoluto,
poiché la falsità ed il male non hanno alcun carattere
fondamentale, alcun potere d’infinità o d’essere eterni,
alcuna autoesistenza, neppure per la loro presenza latente
nell’Esistente-in-Sé, alcuna autenticità d’inerzia