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La Porta, quaderno secondo 123
mo, e quello che dobbiamo scoprire è il modo giusto di
affermazione-di-sé e di negazione-di-sé presi assieme, al
posto del modo sbagliato (perché ignorante), dell’ego e al
posto del conflitto fra il sì e il no della Natura …(omissis).
Questa è in verità la via di solito indicata dalla religione;
una moralità divinamente goduta, una pratica
della pietà, della giustizia e della virtù come sono esposte
in un codice di condotta religioso dove, una legge di Dio
determinata da qualche ispirazione umana, sono presenti
come parte dei mezzi da utilizzare, come direzione
da seguire, con cui percorrere la via che porta all’uscita,
alla soluzione.
Ma quest’uscita, che risulta divenire solo un modo
di fuggire dell’essere personale dall’imbroglio irrisolto
della esistenza cosmica, finisce per lasciare ancora il
problema dov’era …(omissis).
La nostra prima divisione è quella creata, molto
fortemente e vivacemente dal nostro ego e soprattutto,
dal nostro ego vitale, che ci separano da tutti gli altri
esseri considerati come no-sé e ci collegano al nostro
egocentrismo e alla legge di un egoistica affermazione
di noi stessi …(omissis).
Per la natura stessa del nostro ego e della nostra
ignoranza, succede così che noi ci affermiamo egoisticamente
anche quando più ci inorgogliamo di altruismo,
e ignorantemente anche quando più ci inorgogliamo di
comprendere e sapere.