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68 Anonimo Pellegrino<br />
nifesta sulla terra, studiamo questa Vita, osserviamo<br />
ch’essa è essenzialmente una forma dell’unica Energia<br />
cosmica, un movimento dinamico o una corrente, positiva<br />
e negativa, di questa Energia, un atto o gioco costante<br />
della Forza che sviluppa le forme, infonde ad essa energia<br />
con un flusso continuo di stimoli e le mantiene con un<br />
processo incessante di integrazione e di rinnovamento<br />
della loro sostanza”, che oggi la scienza ha individuato nel<br />
Campo Elettrodebole, uno e trino perché costituito da tre<br />
campi ciascuno composto da proprie particelle messaggere.<br />
“Questo tenderebbe a mostrare come l’opposizione<br />
naturale che noi creiamo tra la morte e la vita sia un<br />
errore della nostra mentalità, una di quelle false opposizioni<br />
(false di fronte alla verità interiore anche se<br />
valide nell’esperienza pratica di superficie) che la mente,<br />
ingannata dalle apparenze, introduce costantemente<br />
nell’unità universale. La morte, quindi, non ha realtà<br />
se non come un processo della vita, dove disintegrazione<br />
di sostanza e rinnovamento di sostanza, persistenza di<br />
forma e cambiamento di forma sono il processo costante<br />
della vita. Il significato della morte è solamente una disinte-grazione<br />
rapida, utile alla necessità che ha la vita<br />
di cambiare e variare l’esperienza della forma.<br />
Anche con la morte del corpo non c’è cessazione<br />
della Vita, viene soltanto disgregato il materiale di una<br />
data forma di vita per servire da materiale ad altre<br />
forme di vita. Ugualmente, possiamo essere certi che,<br />
nell’uniformità della legge della Natura, se c’è nella