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La Porta, quaderno secondo 57
mezzi insufficienti in mezzi abbondanti. Fu una profonda
consapevolezza di questa verità che dette a Mazzini
la forza di creare l’Italia moderna. Il suo sguardo era
fisso sullo spirito ed al cuore della nazione, pochissimo
sulle circostanze interne ed esterne dell’Italia”. (3)
Riflessioni assolutamente certe perché spesso riscontrate
nei ricordi della mia famiglia che a Mazzini fu, in quei
tempi, strettamente legata per affinità di credo e di pensiero
attraverso la partecipazione e l’adempimento alla unità e
allo sviluppo del nostro Paese.
Mentre con riferimento alla propria patria aggiungeva:
“...non solo le circostanze politiche dell’India saranno
cambiate, ma il suo profondo malessere sarà curato
e grazie ad una piena evocazione delle sue immense riserve
di forza morale e spirituale si compirà per l’India
quello che Mazzini non riuscirà a realizzare per l’Italia,
porla in prima linea alla guida del nuovo mondo, gli
spasmi della cui nascita stanno solo ora cominciando a
sconvolgere la Terra”. (3)
Aggiungeva poi in una sua lettera: “Le difficoltà sono
generali… Dubbio, scoraggiamento, diminuzione o perdita
della fede, diminuzione dell’entusiasmo vitale per
l’ideale, perplessità e frustrazione della speranza per il
futuro, un aumento generale per il cinismo, un rifiuto
di credere in qualsiasi cosa, un calo dell’onestà, una