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142 Anonimo Pellegrino<br />

collaborando insieme in grado variabile, a volte disputandosi<br />

l’una con l’altra, a volte in maniera separata e<br />

indipendente.<br />

1) La religione ammettendo un elemento occulto<br />

nel suo rituale ha tratto a volte un credo o una teologia,<br />

e a volte una filosofia spirituale a sostegno.<br />

Il primo, di solito, è il metodo seguito in Occidente,<br />

il secondo quello orientale: ma lo scopo e il compimento<br />

finale della religione, il suo culmine, la sua vetta, sono<br />

l’esperienza spirituale.<br />

Ma la religione, a volte, ha anche proibito l’occultismo,<br />

o ha ridotto al minimo l’elemento occulto che le<br />

appartiene e, respingendo il pensiero filosofico come un<br />

arido straniero intellettuale, si è appoggiata con tutto<br />

il suo peso sui credi e sui dogmi, sull’emozione e il fervore<br />

pietistici e sulla condotta morale; riducendo così<br />

al minimo la realizzazione e l’esperienza spirituali, o<br />

facendone a meno.<br />

2) L’occultismo, a volte, si è posto come meta uno<br />

scopo spirituale, ed ha seguito la conoscenza e l’esperienza<br />

occulte come mezzo per avvicinarvisi, ha formulato<br />

una specie di filosofia mistica, il più delle volte limitandosi<br />

alla conoscenza occulta e alle sue pratiche, senza<br />

alcuna prospettiva spirituale: finendo così per volgersi<br />

alla taumaturgia o alla pura magia, oppure è degenerato<br />

nella stregoneria.

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