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La Porta, quaderno secondo 73
rienza, questa necessità potrà compiersi unicamente
dissolvendo la forma e cercando nuove forme”, vedi
le esperienze di Castaneda, del Maestro Gesù, di Ettore
Majorana e tanti altri.
“In tal modo l’anima costretta dai limiti della forma
a concentrarsi sul momento temporale e sul campo
spaziale, viene spinta a cercare di nuovo la sua infinità
mediante il principio della successione, aggiungendo
momento a momento e accumulando così un’esperienza
temporale ch’essa chiama il suo passato; in questo
tempo si muove attraverso successivi campi d’azione,
successive esperienze o vite, successive accumulazioni
di conoscenza, di capacità, di gioia. Tutto questo essa
lo immagazzina nella memoria subcosciente o sovracosciente
come la sua riserva di passate acquisizioni nel
tempo. Per questo processo il cambiamento di forma è
essenziale, e per l’anima implicata nel corpo individuale,
il cambiamento di forma significa la dissoluzione del
corpo in obbedienza alla legge a cui è costretta la Vita
totale nell’universo materiale, alla sua legge di domanda
e di offerta del materiale di forma, al suo principio di
urti reciproci costanti e alla lotta che la vita incarnata
deve sostenere, per esistere in un mondo di reciproco
divorarsi.
Tutto questo rappresenta e attua la legge della
Morte.
Tale è dunque la necessità e la giustificazione della
Morte, non come una negazione della Vita, ma come un