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LA MORTE
La Porta, quaderno secondo 39
Dopo una lunga pausa domandai:
“Ritrovo nelle tue riflessioni, argomenti che mi risultano
familiari; certamente essi riflettono un itinerario di
esperienze difficilmente accettabili o condivisibili da coloro
che non percorrono queste vie di pensiero.
L’ipotesi di una trasformazione rapida e repentina della
umanità, pur nella mia inadeguatezza ad interpretarne gli
attuali evidenti segni, mi è pertanto comprensibile, mentre
il concetto della perdita del dominio della morte sulla nostra
vita temporale, è ancora motivo di dubbio e confusione”.
Cosimo rispose:
“Devi ben comprendere come la morte esiste solo
nell’assunto di una caduta dello Spirito (il Sé) nella totale
ignoranza di una manifestazione spazio – temporale (ove
ha luogo la decadenza fisica della materia) rappresentando
il trucco per il quale viene realizzato il gioco della dualità
bene – male, in una condizione di oblio dello Spirito stesso
(condizione che avviene solo attraverso il regno umano,
quale ultima meta di questa involuzione).
Abbiamo accennato come la manifestazione in cui siete
contenuti, si svolga entro un campo di onde frequenziali
inferiori alla velocità della luce, (sottoluminali) il cui limite
è rappresentato da quell’orizzonte degli eventi in cui viene
racchiuso questo “trucco”.