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84 Anonimo Pellegrino<br />
raccogliere le menti deboli e indecise che, con un esempio<br />
concreto in campo politico, hanno finito per riconoscersi<br />
nello schieramento di “centro” quale condizione di compromesso<br />
ed eterna incertezza, che ben si riconosce nella<br />
vuota espressione delle “divergenze parallele”.<br />
E’ dunque solo nella divisione delle due anime che<br />
dovremo ricercare il segreto della nostra possibilità di<br />
evolvere.<br />
Mi sembra di comprendere come in questo caso sia il<br />
bene che il male, occasione della nostra dualità, divengano<br />
anch’essi strumenti del gioco che, essendo divino, potrà<br />
avere solo valenza virtuale ed illusoria, e quindi il bene ed il<br />
male divengono la rappresentazione del teatrino temporale<br />
in cui queste due anime compiono la loro parte.<br />
Infatti la concezione del male, del peccato, della colpa,<br />
o di ogni altra diavoleria con la quale vogliamo esprimere<br />
questo concetto, nella realtà di una Verità Divina non può<br />
esistere, essendo il parto di una mente umana legata ai<br />
limiti della propria ragione ed ignoranza, prigioniera della<br />
memoria ripetitiva dei suoi schemi.<br />
Mi sembra importante la realizzazione di questo trucco,<br />
esso permette di vivere, se pur con immagini virtuali, anche<br />
l’esperienza perversa del male, che mai altrimenti potrebbe<br />
essere sperimentato dall’Amore Divino.<br />
D’altra parte mi pare di comprendere come la dualità è<br />
una realtà che, nello spazio temporale in cui siamo immersi,