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168 Anonimo Pellegrino
d’intesa sarà un’unità spirituale d’essere che è consapevole
di se stessa, e una comunità e uno scambio di natura
spiritualmente coscienti: questa vita più grande farà nascere
dei mezzi e dei poteri nuovi superiori necessari per
unire interiormente le coscienze fra di loro; in tal caso
i suoi naturali mezzi d’espressione saranno, l’intimità
di una coscienza che comunica interiormente e direttamente
con le altre coscienze, un’intimità fra pensiero e
pensiero, fra visione e visione, fra senso e senso, fra vita
e vita e fra coscienza corporea e coscienza corporea.
Tutti questi nuovi poteri, che riprenderanno i vecchi
strumenti esteriori e li utilizzeranno come mezzi subordinati,
con un potere di gran lunga maggiore e per un
fine più grande, serviranno l’espressione dello Spirito in
una profonda unità dell’essere e della vita …(omissis).
Ma la massa degli individui che compongono la
società ha ancora una comprensione e una conoscenza
imperfetta delle idee, degli scopi di vita e dei principi
di vita che ha accettato; ma non ha il potere di eseguirli
perfettamente, ne la volontà perfetta di mantenerli sempre
inalterati, di realizzarli pienamente o di portare la
vita a una perfezione più grande.
C’è ancora in essa un elemento di lotta e di discordia,
un cumulo di desideri repressi o irrealizzati e di volontà
frustrate, un fermento d’insoddisfazione nascosta o un
malcontento di interessi inegualmente soddisfatti che si
risveglia o esplode proprio là dove appaiono nuove idee,