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La Porta, quaderno secondo 83
possibilità di trasferirsi, a seconda del grado di merito del
nostro comportamento su questo pianeta, in tre luoghi:
paradiso, purgatorio e inferno.
Queste religioni nominano, quali Rettori di questi luoghi:
il divino per il paradiso, una entità non bene individuata
per il purgatorio, il diavolo o Satana per l’inferno.
E’ intuibile come l’ingenuità di questi assunti dipenda
da una concezione primitiva, legata alla povertà intellettuale
e spirituale in cui si trovava la quasi totalità degli umani
di quei tempi, e nella quale quelle religioni, per ragioni di
lotte egemoniche interne fra le proprie gerarchie, in parte
ancora oggi si dibattono. Tuttavia sembra ora possibile
comprendere come tale divisione possa semplificarsi a
due sole opzioni fra paradiso e inferno, o tra bene e male;
con l’assunto che la manifestazione temporale sia sorta per
dare occasione e luogo al Divino di compiere il gioco di
nascondersi in essa per ritrovarsi di nuovo.
In tal caso il trucco della separazione, produce virtualmente
uno specchio temporale in cui il Divino può riflettervi
l’infinita dinamicità della propria immagine.
Questo specchio virtuale (quale luogo in cui si manifestano
le vibrazioni più elevate dello spazio temporale,
contenute entro il limite estremo di un campo energetico
sottoluminale, ove gli dei hanno la loro sede e dimora)
permette di contenere, il Cristo e l’Anticristo; il Bene ed
il Male, il Sé ed il suo contrario; le due anime accennate.
Il purgatorio è parte dei falsi ideologici attorno ai quali,
la debolezza e la paura, nella lotta fra gli opposti, ha potuto