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164 Anonimo Pellegrino
si realizza col movimento del Tutto in tutti gli esseri
verso un più grande divenire. Egli vede ovunque l’opera
divina; ciò che procede da lui per unirsi al complesso di
quest’opera in lui, costituisce la sua azione.
Non c’è in lui nessun ego separativo ad imprendere
checchessia; sono il Trascendente e l’Universale che,
attraverso la sua individualità universalizzata, si proiettano
nell’azione dell’universo.
Come egli non vive per un ego separato, così non
vive per i fini di qualche ego collettivo; egli vive nel Divino
e per il Divino in lui, nel Divino e per il Divino nella
collettività, nel Divino e per il Divino in tutti gli esseri.
Quest’universalità nell’azione, organizzata dalla
Volontà onniveggente e nel senso dell’unità reale del
tutto, diviene la legge della sua esistenza divina …(omissis).
L’essere gnostico sentirà agire all’unisono ovunque
un’unica Forza della Soprannatura; accetterà la sua
azione in se stesso e obbedirà alla conoscenza e al potere
ch’essa gli conferirà per l’opera divina, o li utilizzerà,
ma niente lo spingerà o lo costringerà a ergere il potere
e la conoscenza che sono in lui contro la conoscenza e il
potere degli altri, o ad affermarsi come un ego che lotta
contro altri ego.
Perché il sé spirituale possiede la propria gioia inalienabile
e la sua pienezza inviolabile in ogni condizione,
e l’infinità della verità propria del suo essere: e questo
egli lo sente sempre e pienamente, quale che sia la for-