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La Porta, quaderno secondo 131
re manifesto, in una ritrovata consapevolezza di sé fuori
da questa nescienza, era già inevitabile dal suo inizio.
Era inevitabile perché ciò che è involuto deve evolvere;
esso infatti non è solo presente come esistenza,
come forza nascosta nel suo opposto apparente, (e ogni
forza di questo genere deve, nella sua più intima natura,
essere spinta a trovarsi, a realizzarsi, a liberarsi nel
gioco), ma è anche la realtà di ciò che lo nasconde, è il sé
che la Nescienza ha perduto che deve quindi costituire
tutto il segreto significato, in una costante tendenza della
sua azione di ricerca e di riscoperta.
E’ attraverso l’essere individuale cosciente che è
possibile questa riscoperta; è in lui che la coscienza
evolutiva diventa organizzata e capace di risvegliarsi
alla sua propria Realtà. L’importanza immensa dell’essere
individuale, (che aumenta nella misura in cui
egli si eleva nella scala), è il fatto più rimarchevole e più
significativo di un universo che è cominciato senza coscienza
e senza individualità immerso in una Nescienza
indifferenziata.
Quest’importanza può essere giustificata solo se il
Sé quale individuo non è meno reale del Sé quale Essere
o Spirito cosmico, e se entrambi sono poteri dell’Eterno.
Solo così può spiegarsi la crescita dell’individuo e della
sua scoperta di se stesso come condizione della scoperta
del Sé cosmico, della Coscienza cosmica e della Realtà
suprema.