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La Porta, <strong>quaderno</strong> secondo 161<br />
genti esteriori che la alimentano in maniera sana. Infatti<br />
per lui l’equilibrio della mente e della vita personale non<br />
possono essere garantiti se non ci si appoggia saldamente<br />
alla realtà esterna, perché il mondo materiale è l’unica<br />
realtà fondamentale.<br />
Questo può essere vero per l’uomo fisico, l’estroverso<br />
nato, che si sente una creatura della natura esteriore;<br />
creato da essa, e da essa dipendente, egli si perderebbe<br />
se si interiorizzasse: per lui non esiste nessun essere interiore,<br />
alcuna vita interiore. Ma nemmeno l’introverso,<br />
stando alla distinzione che fa il materialista, possiede<br />
una vita interiore; per lui, egli non è uno che vede il vero<br />
sé interiore e le cose interiori, ma il piccolo uomo mentale<br />
che guarda superficialmente dentro di sé e vi vede non il<br />
suo sé spirituale, ma il suo ego vitale, il suo ego mentale<br />
e si preoccupa morbosamente dei movimenti di questa<br />
pietosa creaturina nana.<br />
L’idea o l’esperienza di una oscurità interiore,<br />
quando si guarda all’interno, è la prima realizzazione<br />
di una mentalità che è sempre vissuta in superficie senza<br />
mai realizzare un’esistenza interiore; perché la sua esperienza<br />
interiore non è che una costruzione che dipende<br />
dal mondo esteriore per i materiali che compongono il<br />
suo essere …(omissis).<br />
Mentre un silenzio, una penetrazione in un vuoto<br />
vasto, o anche immenso e infinito, fa parte dell’espe-