Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo
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mio cuore ane<strong>la</strong> con tutto se stesso a conoscere dove si trova il vero bene per<br />
seguirlo; nessun prezzo sarebbe troppo caro per l'eternità.<br />
Invi<strong>di</strong>o coloro che vivono nel<strong>la</strong> fede con tanta noncuranza, e che fanno un uso<br />
cattivo <strong>di</strong> un dono <strong>di</strong> cui penso che io farei un uso del tutto <strong>di</strong>verso.<br />
401<br />
Nessun altro ha riconosciuto che l'uomo è <strong>la</strong> più eccelsa delle creature. Alcuni,<br />
che pure hanno conosciuto le con<strong>di</strong>zioni del<strong>la</strong> sua eccellenza, hanno scambiato<br />
per viltà e ingratitu<strong>di</strong>ne <strong>la</strong> bassa considerazione che gli uomini hanno<br />
naturalmente per se stessi; gli altri, che pure hanno conosciuto quanto questa<br />
bassezza sia effettiva, hanno giu<strong>di</strong>cato superbi e ri<strong>di</strong>coli quei sentimenti <strong>di</strong><br />
grandezza, anch'essi connaturati all'uomo.<br />
«<strong>Le</strong>vate gli occhi a Dio», <strong>di</strong>cono gli uni. «Guardate colui a cui assomigliate, e che vi<br />
ha fatto perché lo adoriate. Potete rendervi simili a lui, <strong>la</strong> saggezza, se vorrete<br />
seguir<strong>la</strong>, vi farà uguali». E gli altri <strong>di</strong>cono: «Tenete gli occhi fissi a terra, poveri<br />
vermi che non siete altro, e guardate gli animali <strong>di</strong> cui siete i compagni». Che ne<br />
sarà dunque dell'uomo? Sarà uguale a Dio o alle bestie? Che spaventosa<br />
<strong>di</strong>stanza! Che sarà <strong>di</strong> noi dunque? Chi non vede da tutto ciò che l'uomo è<br />
smarrito, che è caduto dal suo posto, che lo cerca con inquietu<strong>di</strong>ne, che non sa<br />
più ritrovarlo? E chi ve lo in<strong>di</strong>rizzerà <strong>di</strong> nuovo? Gli uomini più gran<strong>di</strong> non sono<br />
stati capaci.<br />
402<br />
Noi non siamo in grado <strong>di</strong> concepire né <strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione gloriosa <strong>di</strong> Adamo, né <strong>la</strong><br />
natura del suo peccato, né come è stata trasmessa a noi. Questi fatti sono<br />
accaduti nelle circostanze <strong>di</strong> una natura del tutto <strong>di</strong>versa dal<strong>la</strong> nostra e che<br />
eccedono <strong>la</strong> nostra capacità presente.<br />
Sarebbe inutile conoscere tutto ciò per venirne fuori, tutto quello che ci è utile<br />
sapere è che noi siamo miserabili, corrotti, separati da Dio, ma riscattati da Gesù<br />
Cristo. Di questo abbiamo prove meravigliose sul<strong>la</strong> terra.<br />
Così, <strong>la</strong> prova del<strong>la</strong> corruzione e quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> redenzione ci vengono dagli empi,<br />
che vivono nell'in<strong>di</strong>fferenza del<strong>la</strong> religione, e dagli Ebrei, che ne sono i nemici<br />
irriducibili.<br />
Serie IV<br />
403<br />
‹Si deve avere pietà degli uni e degli altri, ma <strong>la</strong> pietà verso i primi deve nascere<br />
dall'amore, quel<strong>la</strong> per gli altri dal <strong>di</strong>sprezzo.›<br />
‹Solo chi appartiene al<strong>la</strong> religione che essi <strong>di</strong>sprezzano può non <strong>di</strong>sprezzarli.›