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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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199<br />

«Dignior p<strong>la</strong>gis quam osculis,<br />

non timeo quia amo».<br />

200<br />

Il segno del<strong>la</strong> vera religione consiste nell'obbligare ad amare il proprio Dio. Pur<br />

essendo una cosa giusta, nessuna religione, tranne <strong>la</strong> nostra, l'ha or<strong>di</strong>nato.<br />

La vera religione deve riconoscere <strong>la</strong> concupiscenza e l'impotenza, come ha fatto<br />

<strong>la</strong> nostra.<br />

Deve sapervi portare rime<strong>di</strong>o, come con <strong>la</strong> preghiera. Nessuna religione ha chiesto<br />

a Dio <strong>di</strong> amarlo e <strong>di</strong> seguirlo.<br />

201<br />

Dopo aver compreso tutta <strong>la</strong> natura dell'uomo bisogna, perché una religione sia<br />

vera, che essa abbia conosciuto <strong>la</strong> nostra natura. Essa deve aver riconosciuto <strong>la</strong><br />

grandezza e <strong>la</strong> bassezza e le ragioni dell'una e dell'altra. Qualcuno le ha<br />

conosciute al <strong>di</strong> fuori del<strong>la</strong> religione cristiana?<br />

202<br />

La vera religione ci ammaestra sui nostri doveri, sul<strong>la</strong> nostra impotenza,<br />

sull'orgoglio e sul<strong>la</strong> concupiscenza, ma anche sui rime<strong>di</strong>, sull'umiltà, sul<strong>la</strong><br />

mortificazione.<br />

203<br />

Alcune figure sono chiare ed esaurienti, ma altre sembrano un po' tirate per i<br />

capelli, e non servono da prova se non per coloro che sono già persuasi. Sono<br />

simili a quelle degli apocalittici.<br />

Ma <strong>la</strong> <strong>di</strong>fferenza è che essi non ne hanno <strong>di</strong> indubitabili, al punto che non vi è<br />

nul<strong>la</strong> <strong>di</strong> così ingiusto come quando pretendono che le loro siano altrettanto ben<br />

fondate delle nostre.<br />

Il confronto non è al<strong>la</strong> pari. Non bisogna equiparare e confondere queste cose solo<br />

perché per un verso sembrano essere simili, mentre sono così <strong>di</strong>verse per un<br />

altro. In fatto <strong>di</strong> cose <strong>di</strong>vine, è sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> quelle chiare che dobbiamo rispettare<br />

quelle oscure.<br />

‹È come per quelli che usano tra loro un gergo oscuro, quelli che non lo<br />

conoscono capiranno solo sciocchezze.›<br />

204

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