Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo
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I furbi sono in<strong>di</strong>vidui che conoscono <strong>la</strong> verità ma che <strong>la</strong> sostengono solo se è loro<br />
utile, altrimenti l'abbandonano.<br />
La macchina aritmetica produce effetti vicini a quelli del pensiero più <strong>di</strong> tutto<br />
quello che fanno gli animali; ma essa non fa niente che possa indurre ad<br />
attribuirle una volontà come gli animali.<br />
Per quanto un in<strong>di</strong>viduo non abbia nessun interesse nelle cose che <strong>di</strong>ce, non si<br />
deve assolutamente credere che non menta, perché alcuni mentono solo per<br />
mentire.<br />
È piacevole stare su una nave battuta dal<strong>la</strong> tempesta quando si è sicuri che non<br />
si perirà; così sono le persecuzioni che angustiano <strong>la</strong> Chiesa.<br />
628<br />
Quando non si conosce <strong>la</strong> verità <strong>di</strong> una cosa è bene che lo spirito degli uomini si<br />
regoli su un errore comune, come quando per esempio si attribuisce al<strong>la</strong> luna il<br />
cambiamento delle stagioni, l'aggravarsi delle ma<strong>la</strong>ttie, ecc., perché il male<br />
principale dell'uomo è l'inquieta curiosità delle cose che non può conoscere, e per<br />
lui è peggio trovarsi in questa inutile curiosità che nell'errore.<br />
Il modo <strong>di</strong> scrivere <strong>di</strong> Epitteto, <strong>di</strong> Montaigne e <strong>di</strong> Salomon de Tultie è il più<br />
proficuo, quello che si insinua meglio, che rimane maggiormente nel<strong>la</strong> memoria e<br />
si <strong>la</strong>scia citare <strong>di</strong> più, in quanto è composto <strong>di</strong> pensieri nati dai <strong>di</strong>scorsi del<strong>la</strong> <strong>vita</strong><br />
comune, così quando si parlerà del <strong>di</strong>ffuso errore <strong>di</strong> ritenere <strong>la</strong> luna causa <strong>di</strong><br />
tutto, non si mancherà mai <strong>di</strong> aggiungere che Salomon de Tultie <strong>di</strong>ce che, quando<br />
non si conosce <strong>la</strong> verità <strong>di</strong> una cosa, è bene che ci sia un errore comune, ecc., che<br />
è poi il pensiero precedente.<br />
629<br />
Sul fatto che né Giuseppe, né Tacito e gli altri storici hanno mai par<strong>la</strong>to <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo.<br />
Non è per niente un argomento a carico, anzi è a favore. Perché è certo che Gesù<br />
Cristo è esistito e che <strong>la</strong> sua religione ha fatto un grande c<strong>la</strong>more, e che questi<br />
storici lo sapevano bene, e dunque è evidente che hanno volutamente taciuto,<br />
oppure che ne hanno par<strong>la</strong>to ma quello che <strong>di</strong>cevano è stato soppresso o<br />
cambiato.<br />
630<br />
Sul fatto che <strong>la</strong> religione cristiana non è unica.<br />
Non è affatto un motivo per credere che non sia vera, anzi proprio questo<br />
<strong>di</strong>mostra che lo è.<br />
631