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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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18<br />

Abita oltre il fiume.<br />

19<br />

Quando si è troppo giovani non si può giu<strong>di</strong>care bene, e neppure quando si è<br />

troppo vecchi.<br />

Se ci pensiamo poco... Se ci pensiamo troppo, c'infatuiamo e ci ostiniamo.<br />

Quando consideriamo il <strong>la</strong>voro subito dopo averlo fatto, ne siamo ancora<br />

coinvolti; se <strong>la</strong>sciamo passare troppo tempo, non lo riconosciamo più.<br />

Così per i <strong>di</strong>pinti guardati da troppo lontano e da troppo vicino. Non c'è che un<br />

solo punto giusto, gli altri sono troppo vicini, troppo lontani, troppo in alto o<br />

troppo in basso. Nell'arte del<strong>la</strong> pittura spetterà al<strong>la</strong> prospettiva stabilirlo, ma nel<br />

campo del<strong>la</strong> verità e del<strong>la</strong> morale a chi spetterà?<br />

20<br />

Il potere delle mosche, che vincono battaglie, impe<strong>di</strong>scono al<strong>la</strong> nostra anima <strong>di</strong><br />

agire, mangiano il nostro corpo.<br />

21<br />

Vanità delle scienze.<br />

Quando saremo afflitti, <strong>la</strong> scienza del<strong>la</strong> realtà fuori <strong>di</strong> noi non ci consolerà<br />

dell'ignoranza morale, ma <strong>la</strong> scienza morale mi consolerà sempre dell'ignoranza<br />

delle scienze oggettive.<br />

22<br />

Con<strong>di</strong>zione dell'uomo.<br />

Incostanza, noia, inquietu<strong>di</strong>ne.<br />

23<br />

L'abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> vedere i re accompagnati da guar<strong>di</strong>e, tamburi, ufficiali e da tutte<br />

quelle cose che costringono <strong>la</strong> macchina al rispetto e al terrore, fa sì che il loro<br />

volto, anche quando sono soli e privi del consueto accompagnamento, incuta nei<br />

sud<strong>di</strong>ti rispetto e terrore. E questo perché il nostro pensiero non riesce a separare<br />

le loro persone dal codazzo <strong>di</strong> chi solitamente li segue; e <strong>la</strong> gente, che non sa<br />

come questo effetto derivi dall'abitu<strong>di</strong>ne, lo attribuisce a una forza naturale. Da<br />

ciò viene l'espressione: sul loro viso sono impressi i tratti del<strong>la</strong> <strong>di</strong>vinità, ecc.<br />

24

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