Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo
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Il furto, l'incesto, l'uccisione dei figli e dei padri, non c'è nul<strong>la</strong> che non abbia il<br />
suo posto tra le azioni virtuose. Esiste qualcosa <strong>di</strong> più ri<strong>di</strong>colo del fatto che un<br />
uomo ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> uccidermi perché vive dall'altra parte <strong>di</strong> un fiume e il suo<br />
sovrano è in lite con il mio, sebbene io non lo sia con lui?<br />
È indubbio che ci siano leggi naturali, ma questa bel<strong>la</strong> ragione corrotta ha<br />
corrotto ogni cosa. Nihil amplius nostrum est, quod nostrum <strong>di</strong>cimus artis est. Ex<br />
senatusconsultis et plebiscitis crimina exercentur. Ut olim vitiis sic nunc legibus<br />
<strong>la</strong>boramus.<br />
Da questa confusione deriva che uno <strong>di</strong>ce che l'essenza del<strong>la</strong> giustizia è l'autorità<br />
del legis<strong>la</strong>tore, l'altro il vantaggio del sovrano, un altro ancora <strong>la</strong> consuetu<strong>di</strong>ne del<br />
momento, ed è il parere più fondato. Secondo <strong>la</strong> pura ragione, nul<strong>la</strong> è giusto in<br />
sé, e col tempo tutto rovina. L'equità si risolve tutta nel<strong>la</strong> consuetu<strong>di</strong>ne, per il<br />
solo fatto che questa viene accettata. È il fondamento mistico del<strong>la</strong> sua autorità.<br />
Chi vuole ricondur<strong>la</strong> al suo principio <strong>la</strong> <strong>di</strong>strugge. Niente è più colpevole <strong>di</strong> quelle<br />
leggi che raddrizzano i torti. Chi obbe<strong>di</strong>sce loro perché sono giuste, obbe<strong>di</strong>sce a<br />
una giustizia immaginaria, non certo all'essenza del<strong>la</strong> legge. Essa è tutta<br />
racchiusa in se stessa. È una legge, nul<strong>la</strong> <strong>di</strong> più. Chi vorrà esaminarne il<br />
fondamento scoprirà che esso è così debole e lieve che, se non è abituato a<br />
contemp<strong>la</strong>re i pro<strong>di</strong>gi dell'immaginazione umana, si stupirà che un'epoca le abbia<br />
tributato tanto sfarzo e rispetto. L'arte <strong>di</strong> contestare [e <strong>di</strong>] attentare agli stati si<br />
riduce a sovvertirne le consuetu<strong>di</strong>ni, analizzandone l'origine, per mettere in luce<br />
<strong>la</strong> loro mancanza <strong>di</strong> autorità e <strong>di</strong> giustizia. «Bisogna», si <strong>di</strong>ce, «risalire alle<br />
primitive e fondamentali leggi dello stato, abolite da un'ingiusta consuetu<strong>di</strong>ne». È<br />
il modo più sicuro per <strong>di</strong>struggere tutto, davanti a questo criterio nessuna<br />
giustizia resisterà. Eppure il popolo presta facilmente ascolto a simili <strong>di</strong>scorsi.<br />
Appena riconosce il giogo lo scuote, ma sono i potenti che approfitteranno del<strong>la</strong><br />
sua rovina e <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> dei curiosi che hanno indagato sulle consuetu<strong>di</strong>ni<br />
accettate. Questo è il motivo per cui il più saggio dei legis<strong>la</strong>tori sosteneva che era<br />
necessario ingannare spesso gli uomini, nel loro stesso interesse, e un altro bravo<br />
politico: «Cum veritatem qua liberetur ignoret, expe<strong>di</strong>t quod fal<strong>la</strong>tur». Il popolo non<br />
deve accorgersi del<strong>la</strong> verità dell'usurpazione che, iniziata un tempo senza ragione,<br />
è <strong>di</strong>venuta ragionevole. Bisogna che si guar<strong>di</strong> ad essa come autentica, eterna, e<br />
nasconderne gli inizi se non si vuole che in breve scompaia.<br />
‹Dovendo esaminare se questa bel<strong>la</strong> filosofia, con un <strong>la</strong>voro lungo e impegnativo,<br />
abbia raggiunto qualche certezza, forse l'anima conoscerà se stessa. Ascoltiamo<br />
su questo soggetto i sapienti del mondo. Cosa hanno detto del<strong>la</strong> sua sostanza?<br />
395.<br />
Sono stati forse più fortunati a trovarle una sistemazione?<br />
395.<br />
Cosa hanno scoperto sulle sue origini, sul<strong>la</strong> sua durata e sul<strong>la</strong> sua <strong>di</strong>partita?<br />
399.