Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo
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Tutti questi passi <strong>di</strong>cono forse che si tratta <strong>di</strong> fatti reali? No, Che si tratta <strong>di</strong><br />
figura? No, ma che si tratta <strong>di</strong> realtà o <strong>di</strong> figura. Ma i primi, escludendo <strong>la</strong> realtà,<br />
in<strong>di</strong>cano che si tratta <strong>di</strong> figura.<br />
L'insieme <strong>di</strong> questi passi non può riferirsi al<strong>la</strong> realtà, tutti possono spiegarsi come<br />
figura. Dunque non sono detti come realtà, ma come figura.<br />
«Agnus occisus est ab origine mun<strong>di</strong>», «junge sacrificium».<br />
243<br />
Un ritratto implica assenza e presenza, piacere e <strong>di</strong>spiacere. La realtà esclude<br />
assenza e <strong>di</strong>spiacere.<br />
Figure.<br />
Per sapere se <strong>la</strong> legge e i sacrifici sono realtà o figura, bisogna vedere se i profeti,<br />
par<strong>la</strong>ndo <strong>di</strong> queste cose, vi concentravano <strong>la</strong> loro intenzione e il loro pensiero così<br />
da concepirli solo dentro l'antica alleanza, o se vi vedevano qulche altra cosa <strong>di</strong><br />
cui questa fu l'immagine. Perché in un ritratto si scorge <strong>la</strong> cosa raffigurata. Per<br />
questo, basta analizzare ciò che ne <strong>di</strong>cono.<br />
Quando affermano che sarà eterna, intendono par<strong>la</strong>re forse <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> stessa<br />
alleanza <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>cono che sarà cambiata? Lo stesso dei sacrifici, ecc.<br />
La cifra ha due sensi. Quando veniamo in possesso <strong>di</strong> una lettera importante, il<br />
cui significato è chiaro, ma dove si <strong>di</strong>ce anche che il significato è oscuro e<br />
nascosto, ce<strong>la</strong>to al punto che vedremo e non vedremo <strong>la</strong> lettera, che <strong>la</strong> capiremo e<br />
non <strong>la</strong> capiremo, cos'altro dobbiamo pensare se non che si tratta <strong>di</strong> una cifra a<br />
doppio senso, tanto più che nel senso letterale troviamo delle evidenti<br />
contrad<strong>di</strong>zioni. Quanto dobbiamo dunque stimare quelli che ci sve<strong>la</strong>no <strong>la</strong> cifra,<br />
insegnandoci a riconoscerne il senso nascosto, soprattutto quando i princìpi che<br />
ne ricavano sono del tutto naturali e chiari? È quanto ha fatto Gesù Cristo. E gli<br />
apostoli. Essi hanno tolto il sigillo. Egli ha <strong>la</strong>cerato il velo e ha rive<strong>la</strong>to lo spirito.<br />
Per mezzo <strong>di</strong> ciò essi ci hanno insegnato che i nemici degli uomini sono le<br />
passioni, che il redentore sarebbe stato nell'or<strong>di</strong>ne dello spirito e il suo regno<br />
spirituale, che ci sarebbero stati due avventi, uno <strong>di</strong> miseria, per umiliare <strong>la</strong><br />
superbia dell'uomo, l'altro glorioso, per sollevare l'uomo umiliato, che Gesù Cristo<br />
sarebbe stato Dio e uomo.<br />
244<br />
Il tempo del primo avvento esplicitamente predetto, il tempo del secondo avvento<br />
non lo è per niente, perché il primo doveva rimanere ce<strong>la</strong>to, il secondo doveva<br />
essere c<strong>la</strong>moroso e così manifesto che anche i suoi nemici avrebbero dovuto<br />
riconoscerlo. Ma doveva venire oscuramente per essere conosciuto solo da quelli<br />
che avessero approfon<strong>di</strong>to le Scritture.<br />
245