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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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immaginari godono <strong>la</strong> stima <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci del<strong>la</strong> stessa tempra. Pur non potendo far<br />

rinsavire i folli, essa li rende felici, mentre <strong>la</strong> ragione fa miserabili i suoi amici, e<br />

una li copre <strong>di</strong> gloria, l'altra <strong>di</strong> vergogna.<br />

Da dove vengono <strong>la</strong> reputazione, il rispetto e <strong>la</strong> venerazione agli uomini, alle<br />

opere, alle leggi, ai nobili, se non da questa facoltà d'immaginare? Tutte le<br />

ricchezze del<strong>la</strong> terra sono insufficienti senza il suo consenso. Non <strong>di</strong>reste forse<br />

che quel funzionario, <strong>la</strong> cui venerabile vecchiaia impone rispetto a tutta <strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione, si comporta secondo una pura e sublime ragionevolezza e che<br />

giu<strong>di</strong>ca le cose per quello che sono, senza fermarsi a quei vani accidenti capaci <strong>di</strong><br />

colpire l'immaginazione dei deboli? Guardatelo mentre si reca a un sermone, con<br />

il suo zelo devoto, l'ardore del<strong>la</strong> carità in aiuto al<strong>la</strong> fermezza del<strong>la</strong> ragione; eccolo<br />

pronto all'ascolto con un rispetto esemp<strong>la</strong>re. Ma quando appare il pre<strong>di</strong>catore, se<br />

<strong>la</strong> natura gli ha dato una voce rauca e lineamenti bizzarri, se il barbiere l'ha mal<br />

rasato e, per <strong>di</strong> più, si è per caso inzaccherato, scommetto che il nostro<br />

funzionario, quali che siano le gran<strong>di</strong> verità annunciate, perderà tutto il suo<br />

aspetto severo.<br />

Puoi essere il maggior filosofo del mondo e stare su un'asse più grande del<br />

necessario, ma se hai sotto un precipizio, per quanto <strong>la</strong> ragione ti convinca che<br />

sei al sicuro, l'immaginazione sarà più forte. Molti non saprebbero neppure<br />

pensarci senza impalli<strong>di</strong>re e coprirsi <strong>di</strong> sudore.<br />

Non voglio certo fare un elenco <strong>di</strong> tutte le conseguenze. Chi non sa che <strong>la</strong> vista <strong>di</strong><br />

gatti, topi, lo spezzarsi <strong>di</strong> un carboncino, ecc. mettono in crisi <strong>la</strong> ragione? Anche i<br />

più saggi sono influenzati dal tono del<strong>la</strong> voce, capace <strong>di</strong> dare forza a un <strong>di</strong>scorso e<br />

a una poesia. La simpatia o l'o<strong>di</strong>o cambiano volto al<strong>la</strong> giustizia, e un avvocato ben<br />

pagato in anticipo trova certo più giusta <strong>la</strong> causa che <strong>di</strong>fende! L'impeto del suo<br />

gesto <strong>la</strong> fa apparire migliore ai giu<strong>di</strong>ci ingannati dall'apparenza. Ri<strong>di</strong>co<strong>la</strong> ragione<br />

che il vento piega in tutte le <strong>di</strong>rezioni. Potrei fare l'elenco delle azioni umane<br />

scosse quasi solo dall'immaginazione. Perché <strong>la</strong> ragione è costretta a cedere, e<br />

anche <strong>la</strong> più prudente assume come princìpi quelli che l'immaginazione umana<br />

ha dovunque introdotto temerariamente.<br />

‹Chi volesse seguire solo <strong>la</strong> ragione, secondo il giu<strong>di</strong>zio del<strong>la</strong> maggior parte degli<br />

uomini, sarebbe completamente pazzo. Poiché così è piaciuto, dobbiamo <strong>la</strong>vorare<br />

tutto il giorno e affannarci per dei beni palesemente immaginari. E dopo che il<br />

sonno ci ha riposato dalle fatiche imposte dal<strong>la</strong> nostra ragione immaginaria e<br />

messo in un'ammirevole calma, bisogna subito <strong>di</strong>strugger<strong>la</strong>, alzarsi <strong>di</strong> corsa per<br />

correre <strong>di</strong>etro alle chimere, piegandosi alle suggestioni <strong>di</strong> questa padrona del<br />

mondo.<br />

Ecco uno dei princìpi dell'errore, ma non è il solo.<br />

L'uomo ha avuto ragione a tenere alleate queste due potenze perché, sebbene in<br />

tempo <strong>di</strong> pace l'immaginazione <strong>la</strong> spunti agevolmente, in caso <strong>di</strong> guerra non<br />

avrebbe limiti. La ragione non sovrasta mai l'immaginazione, mentre<br />

l'immaginazione spodesta frequentemente <strong>la</strong> ragione.›

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