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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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Più si è intelligenti, più si scopre che ci sono uomini originali. La gente comune<br />

non trova <strong>di</strong>fferenze tra gli uomini.<br />

Diversi tipi <strong>di</strong> retto giu<strong>di</strong>zio, alcuni in un certo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> cose ma non in altri,<br />

dove sarebbero stravaganti.<br />

Gli uni sanno ben tirare le conseguenze da pochi princìpi, ed è un retto sentire.<br />

Altri sanno tirare le conseguenze da cose dove ci sono molti princìpi.<br />

Per esempio, alcuni comprendono bene gli effetti dell'acqua, in cui ci sono pochi<br />

princìpi, ma le conseguenze sono così sottili, che solo grazie a un estremo rigore<br />

vi si può arrivare. Ma non per questo forse sarebbero gran<strong>di</strong> geometri, perché <strong>la</strong><br />

geometria comprende un gran numero <strong>di</strong> princìpi, e può ben darsi che ci siano<br />

menti capaci <strong>di</strong> penetrare adeguatamente e fino in fondo pochi princìpi, ma del<br />

tutto incapaci <strong>di</strong> penetrare le cose dove ci sono molti princìpi.<br />

Ci sono dunque due tipi d'intelletto, uno che afferra con vivacità e in modo<br />

profondo le conseguenze dei princìpi, ed è lo spirito del retto sentire; l'altro che<br />

afferra un gran numero <strong>di</strong> princìpi senza confonderli, ed è lo spirito <strong>di</strong> geometria.<br />

Uno è forza e rigore d'intelligenza, l'altro è ampiezza. Uno può ben esistere senza<br />

l'altro, potendo l'intelletto essere forte e limitato, ma anche ampio e debole.<br />

Serie XXII<br />

466<br />

Differenza tra lo spirito geometrico e l'intuizione concreta.<br />

In uno i princìpi sono palpabili, ma lontani dall'uso comune, così che è <strong>di</strong>fficile<br />

volgere <strong>la</strong> testa da quel<strong>la</strong> parte, per mancanza <strong>di</strong> famigliarità; ma per poco che ci<br />

si volti, i princìpi sono chiaramente visibili; e solo una mente del tutto alterata<br />

potrebbe ragionare male su princìpi così evidenti che è quasi impossibile che<br />

sfuggano.<br />

Ma nell'intuizione concreta i princìpi sono d'uso comune e stanno davanti agli<br />

occhi <strong>di</strong> tutti. Non c'è bisogno <strong>di</strong> girare <strong>la</strong> testa, né <strong>di</strong> farsi violenza; basta avere<br />

una buona vista, ma bisogna aver<strong>la</strong> davvero buona; perché i princìpi sono così<br />

sottili e in così grande numero che è quasi impossibile che non ne sfugga<br />

qualcuno. Ora, omettere un principio conduce all'errore; così bisogna avere <strong>la</strong><br />

vista ben acuta per vedere tutti i princìpi, e poi una mente rigorosa per non<br />

ragionare in modo falso su princìpi noti.<br />

Tutti i geometri dunque sarebbero intuitivi se avessero una buona vista, perché<br />

essi non ragionano male partendo dai princìpi che conoscono. E gli spiriti intuitivi<br />

sarebbero geometri se potessero piegare <strong>la</strong> loro vista verso i princìpi inconsueti<br />

del<strong>la</strong> geometria.

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