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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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‹Questo non è <strong>di</strong>stinto.›<br />

‹Questo <strong>di</strong>mostra che non c'è niente da <strong>di</strong>r loro, non per <strong>di</strong>sprezzo, ma perché non<br />

hanno senso comune. Bisogna che Dio li tocchi.›<br />

‹La gente <strong>di</strong> questo tipo è scettica, sco<strong>la</strong>stica, gli uomini peggiori che io conosca.›<br />

‹Voi mi convertirete.›<br />

‹Non intendo questo come bigotteria, ma per il modo stesso in cui è fatto il cuore<br />

dell'uomo, non come zelo devozionale e <strong>di</strong>stacco, ma come un principio<br />

puramente umano e come un moto legato all'interesse e all'amor proprio.›<br />

‹È certo che non c'è alcun bene senza <strong>la</strong> conoscenza <strong>di</strong> Dio, che nel<strong>la</strong> misura in<br />

cui ci si avvicina si è felici, e che il supremo bene consiste nel conoscerlo con<br />

certezza; che quanto più ci si allontana si è infelici, e che <strong>la</strong> sventura suprema<br />

sarebbe nel<strong>la</strong> certezza del contrario.›<br />

‹Il dubbio è dunque una sventura, ma cercare nel dubbio è un dovere<br />

in<strong>di</strong>spensabile; così, colui che dubita e non cerca è al tempo stesso ingiusto e<br />

infelice; se poi, dopo tutto ciò, è allegro e presuntuoso, non ho parole per definire<br />

un essere tanto bizzarro.›<br />

Non è abbastanza che in un luogo avvengano dei miracoli e che <strong>la</strong> provvidenza<br />

accompagni un popolo?<br />

‹Una buona occasione <strong>di</strong> rallegrarsi e <strong>di</strong> andare orgogliosi in questo modo:<br />

«Rallegriamoci, dunque, non ne vedo <strong>la</strong> necessità. Viviamo senza paura e<br />

inquietu<strong>di</strong>ne e atten<strong>di</strong>amo <strong>la</strong> morte, poiché questo è incerto, e allora sapremo<br />

cosa sarà <strong>di</strong> noi».›<br />

‹È coraggio quello <strong>di</strong> un uomo morente che si avvia debole e agonizzante ad<br />

affrontare un Dio onnipotente ed eterno?›<br />

Tuttavia è certo che l'uomo è così snaturato, che in questo trova nel suo cuore un<br />

seme <strong>di</strong> gioia.<br />

‹È una cosa da <strong>di</strong>re con gioia? È una cosa che dunque si deve <strong>di</strong>re con tristezza.›<br />

La <strong>di</strong>stinzione non sarà servizievole, <strong>la</strong> giusta pietà servirà gli altri.<br />

Come sarei felice se qualcuno avesse pietà del<strong>la</strong> mia stupi<strong>di</strong>tà, e se si avesse <strong>la</strong><br />

bontà <strong>di</strong> sottrarmi ad essa anche contro <strong>la</strong> mia volontà!<br />

‹Non esserne afflitto e non amare ciò denuncia tanta debolezza <strong>di</strong> spirito e tanta<br />

malvagità nel<strong>la</strong> volontà.›<br />

Che bel motivo <strong>di</strong> felicità non attendersi che miserie senza scampo! Quale<br />

conso<strong>la</strong>zione <strong>di</strong>sperare <strong>di</strong> trovare chi conso<strong>la</strong>!

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