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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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In certi paesi sono tutti muratori, in altri tutti soldati, ecc. Non c'è dubbio che <strong>la</strong><br />

natura non è così uniforme; dunque è <strong>la</strong> consuetu<strong>di</strong>ne che fa questo, perché<br />

costringe <strong>la</strong> natura, ma qualche volta <strong>la</strong> natura <strong>la</strong> supera e conserva l'uomo nel<br />

suo istinto, malgrado ogni consuetu<strong>di</strong>ne buona o cattiva.<br />

Serie XXV<br />

542<br />

Piace vedere l'errore, <strong>la</strong> passione <strong>di</strong> Cléobuline, perché non ne è consapevole; non<br />

piacerebbe se non fosse stata ingannata.<br />

Piace dare del principe a un re, perché lo abbassa.<br />

543<br />

«Spegnere <strong>la</strong> fiacco<strong>la</strong> del<strong>la</strong> se<strong>di</strong>zione»: troppo lussureggiante.<br />

«L'inquietu<strong>di</strong>ne del suo genio»: due parole troppo ar<strong>di</strong>te.<br />

Quando si gode <strong>di</strong> buona salute, ammiriamo quello che potremmo fare in caso <strong>di</strong><br />

ma<strong>la</strong>ttia. Quando poi si è ma<strong>la</strong>ti pren<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> buon grado le me<strong>di</strong>cine, il male ci<br />

convince; non proviamo più le passioni e il desiderio <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirci e <strong>di</strong> passeggiare<br />

che ci dava <strong>la</strong> salute, che sono cose incompatibili con le necessità del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia.<br />

La natura ci dà allora passioni e desideri conformi al<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione attuale. Solo le<br />

paure che ci <strong>di</strong>amo da soli e che non vengono dal<strong>la</strong> natura, ci turbano, perché<br />

uniscono al<strong>la</strong> situazione in cui ci troviamo le passioni <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> in cui non ci<br />

troviamo.<br />

Poiché <strong>la</strong> natura ci rende sempre infelici in ogni con<strong>di</strong>zione, il desiderio evoca per<br />

noi una con<strong>di</strong>zione felice, unendo al<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione in cui ci troviamo i piaceri del<strong>la</strong><br />

con<strong>di</strong>zione in cui non ci troviamo; ma anche se raggiungessimo quei piaceri, non<br />

per questo saremmo felici, perché concepiremmo altri desideri conformi al<strong>la</strong><br />

nuova con<strong>di</strong>zione.<br />

Bisogna esemplificare questa affermazione generale.<br />

544<br />

Quelli che negli affari sfortunati conservano sempre <strong>la</strong> speranza e si rallegrano<br />

del<strong>la</strong> buona sorte, se non si affliggono <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> cattiva vengono sospettati <strong>di</strong><br />

essere contenti che l'affare sia andato male, e sono felici <strong>di</strong> trovare pretesti per<br />

sperare, così da mostrare che sono interessati, mascherando con <strong>la</strong> gioia che<br />

fingono <strong>di</strong> provare quel<strong>la</strong> che provano per l'affare andato male.<br />

La nostra natura vuole il movimento, una quiete assoluta è <strong>la</strong> morte.

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