Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo
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È penoso vedere quanti turchi, eretici, infedeli, seguono le abitu<strong>di</strong>ni dei padri per<br />
il solo motivo che ciascuno pensa siano le migliori, così come ciascuno si adegua<br />
al<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> fabbro, soldato, ecc.<br />
Per lo stesso motivo i selvaggi non sanno che farsene del<strong>la</strong> Provenza.<br />
183<br />
Perché <strong>la</strong> mia conoscenza è limitata, e così <strong>la</strong> mia statura, e posso durare<br />
cent'anni piuttosto che mille? Quale ragione ha avuto <strong>la</strong> natura <strong>di</strong> darmi proprio<br />
quel<strong>la</strong>, e <strong>di</strong> sceglier<strong>la</strong> al posto <strong>di</strong> un'altra in un'infinità in mezzo a cui non c'è<br />
ragione <strong>di</strong> scegliere una cosa invece <strong>di</strong> un'altra, dove nul<strong>la</strong> può attirare più <strong>di</strong><br />
altro?<br />
‹Poco <strong>di</strong> tutto.<br />
Poiché non si può essere universali, sapendo gratuitamente tutto ciò che è<br />
possibile sapere su tutto, è meglio sapere un po' <strong>di</strong> tutto, poiché è molto più bello<br />
conoscere qualcosa <strong>di</strong> tutto piuttosto che conoscere tutto <strong>di</strong> una so<strong>la</strong> cosa. È<br />
un'universalità più bel<strong>la</strong>. Se si potessero avere entrambe sarebbe meglio; ma<br />
dovendo scegliere, dobbiamo scegliere <strong>la</strong> seconda. La gente lo sa e lo mette in<br />
pratica, poiché spesso <strong>la</strong> gente è buon giu<strong>di</strong>ce.<br />
Il mio gusto mi fa <strong>di</strong>sprezzare uno che fa rumore e che sbuffa mangiando. Il gusto<br />
ha un grande peso. Cosa dobbiamo dedurne? Che ci <strong>la</strong>sceremo trascinare da<br />
questo peso dal momento che è naturale? Al contrario, gli resisteremo.<br />
Nul<strong>la</strong> rive<strong>la</strong> <strong>la</strong> vanità degli uomini meglio del<strong>la</strong> riflessione sulle cause e sugli<br />
effetti <strong>di</strong> quell'amore, poiché il mondo intero ne risultò cambiato. Il naso <strong>di</strong><br />
Cleopatra.›<br />
184<br />
H.5.<br />
Vedendo l'accecamento e <strong>la</strong> miseria dell'uomo, osservando come tutto l'universo<br />
sia muto e l'uomo senza luce, abbandonato a se stesso e quasi smarrito in questo<br />
angolo dell'universo, senza conoscere chi ve lo ha messo, cosa ci deve fare, che ne<br />
sarà <strong>di</strong> lui con <strong>la</strong> morte, incapace <strong>di</strong> ogni conoscenza, mi afferra <strong>la</strong> paura, come<br />
un uomo che fosse stato portato nel sonno su un'iso<strong>la</strong> deserta e terribile e si<br />
svegliasse senza sapere dove si trova e senza poterne uscire. E mi stupisco che<br />
non ci si <strong>di</strong>speri in una con<strong>di</strong>zione così miserabile. Attorno a me vedo altre<br />
persone <strong>di</strong> una simile natura. Chiedo loro se sono meglio istruite <strong>di</strong> me. Mi<br />
rispondono <strong>di</strong> no; e in effetti questi uomini abbandonati e miserabili, dopo essersi<br />
guardati attorno e aver scorto qualche oggetto gradevole, vi si sono affidati e<br />
aggrappati. Per quanto mi riguarda, non mi sono aggrappato a niente, e<br />
riflettendo su come sia probabile che ci siano altre cose oltre a quelle che vedo, mi<br />
sono messo a cercare se Dio non avesse <strong>la</strong>sciato qualche traccia <strong>di</strong> sé.