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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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fosse stato rive<strong>la</strong>to, non sarebbero stati capaci <strong>di</strong> amarli e, non potendolo<br />

accettare, non avrebbero messo zelo nel<strong>la</strong> conservazione dei loro libri e delle loro<br />

cerimonie. Ma se essi [avessero] amato queste promesse spirituali e le avessero<br />

conservate incorrotte fino al Messia, <strong>la</strong> loro testimonianza non avrebbe avuto<br />

forza, perché sarebbero stati partigiani. Ecco perché è stato un bene che il senso<br />

spirituale fosse ce<strong>la</strong>to; ma da un'altra parte, se questo senso fosse stato talmente<br />

ce<strong>la</strong>to da non apparire minimamente, non sarebbe servito da prova al Messia.<br />

Cosa è stato fatto? È stato ce<strong>la</strong>to sotto il senso temporale in una quantità <strong>di</strong><br />

passaggi e in qualcuno è stato rive<strong>la</strong>to molto chiaramente, per non <strong>di</strong>re che il<br />

tempo e <strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione del mondo sono stati predetti così chiaramente da risultare<br />

più chiari del sole, e in qualche passaggio il senso spirituale è spiegato con tale<br />

evidenza, che per non riconoscerlo era necessaria una cecità simile a quel<strong>la</strong><br />

provocata nello spirito dal<strong>la</strong> carne, quando lo spirito le è assoggettato.<br />

Ecco dunque quale è stata <strong>la</strong> condotta <strong>di</strong> Dio. Questo senso è ce<strong>la</strong>to da un altro<br />

in un'infinità <strong>di</strong> passi e manifesto in altri, raramente, ma in tal modo tuttavia che<br />

i luoghi in cui è ce<strong>la</strong>to sono ambigui e possono convenire ad entrambi i sensi,<br />

mentre i luoghi dove è manifesto sono inequivocabili e possono riferirsi solo al<br />

senso spirituale.<br />

Questo dunque non poteva indurre in errore e solo un popolo così carnale poteva<br />

sbagliarsi.<br />

Perché, quando i beni sono promessi in abbondanza, chi impe<strong>di</strong>va loro <strong>di</strong><br />

intenderli come i veri beni, se non <strong>la</strong> cupi<strong>di</strong>gia che limitava il significato ai beni<br />

terreni? Ma quelli che non avevano altro bene al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> Dio li riferivano<br />

unicamente a Dio.<br />

Perché ci sono due princìpi che <strong>di</strong>vidono <strong>la</strong> volontà degli uomini, <strong>la</strong> cupi<strong>di</strong>gia e <strong>la</strong><br />

carità. Questo non significa che <strong>la</strong> cupi<strong>di</strong>gia non possa coesistere con <strong>la</strong> fede in<br />

Dio e <strong>la</strong> carità con i beni terreni, ma <strong>la</strong> cupi<strong>di</strong>gia si serve <strong>di</strong> Dio e gode del mondo,<br />

al contrario del<strong>la</strong> carità.<br />

Ora, è il fine ultimo che dà nome alle cose; tutto ciò che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong><br />

raggiungerlo è chiamato nemico. Così le creature, per quanto buone, saranno<br />

nemiche dei giusti quando li <strong>di</strong>stolgono da Dio, e Dio stesso è nemico <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong><br />

cui turba l'avi<strong>di</strong>tà.<br />

Così, <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> nemico <strong>di</strong>pende dal fine ultimo, e i giusti intendevano con essa le<br />

loro passioni, mentre gli uomini carnali intendevano i Babilonesi, e dunque questi<br />

termini erano oscuri solo per gli ingiusti.<br />

È ciò che <strong>di</strong>ce Isaia: «Signa legem in electis meis».<br />

E che Gesù Cristo sarà pietra <strong>di</strong> scandalo, ma felici quelli che non si<br />

scandalizzeranno <strong>di</strong> lui.<br />

Osea, ult., lo <strong>di</strong>ce in modo perfetto: «Dov'è il saggio? Egli capirà quello che <strong>di</strong>co. I<br />

giusti lo comprenderanno perché le vie <strong>di</strong> Dio sono <strong>di</strong>ritte, ma i malvagi vi<br />

inciamperanno».

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