Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo
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Serie XXIII<br />
468<br />
Miscel<strong>la</strong>nea.<br />
Quando si scopre che in un <strong>di</strong>scorso ci sono delle parole ripetute, e le si trova così<br />
appropriate che cercando <strong>di</strong> correggerle guasteremmo il <strong>di</strong>scorso, bisogna<br />
<strong>la</strong>sciarle, sono il suo segno <strong>di</strong>stintivo. Si tratta <strong>di</strong> invi<strong>di</strong>a, che è cieca e non sa che<br />
quel<strong>la</strong> ripetizione in quel passaggio non è un errore, perché non esiste una rego<strong>la</strong><br />
generale.<br />
Piace <strong>la</strong> sicurezza, piace che il Papa sia infallibile in materia <strong>di</strong> fede e che i dottori<br />
autorevoli lo siano in fatto <strong>di</strong> morale, così da avere <strong>la</strong> propria sicurezza.<br />
Se sant'Agostino venisse oggi e avesse poca autorità, come i suoi <strong>di</strong>fensori, non<br />
potrebbe fare nul<strong>la</strong>. Dio è stato previdente rispetto al<strong>la</strong> Chiesa avendolo mandato<br />
prima e con autorità.<br />
Scett.<br />
L'intelligenza estrema è accusata <strong>di</strong> follia come l'estrema debolezza; solo <strong>la</strong><br />
me<strong>di</strong>ocrità è bene: è <strong>la</strong> maggioranza che ha stabilito ciò, e che morde chiunque se<br />
ne allontani verso uno dei due estremi. Non mi opporrò, acconsento a che mi ci<br />
mettano, e rifiuto <strong>di</strong> collocarmi all'estremità più bassa, non per <strong>la</strong> sua bassezza,<br />
ma perché è estrema, e per questo rifiuterei l'estremità più alta. Uscire dal<strong>la</strong><br />
me<strong>di</strong>età vuol <strong>di</strong>re uscire dal<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione umana.<br />
La grandezza dell'anima consiste nel sapere rimanervi; è falso che <strong>la</strong> grandezza<br />
consista nell'uscirne, piuttosto nel non uscirne.<br />
‹Natura non può...<br />
La natura ci ha così ben messo nel mezzo che se spostiamo un piatto del<strong>la</strong><br />
bi<strong>la</strong>ncia cambiamo anche l'altro: «Je faisons», «zoa trekei».<br />
Ciò mi fa pensare che nel<strong>la</strong> nostra testa ci siano delle molle <strong>di</strong>sposte in modo tale<br />
che toccarne una vuol <strong>di</strong>re toccare anche l'altra.›<br />
‹Ho trascorso molto tempo del<strong>la</strong> mia <strong>vita</strong> credendo che ci fosse <strong>la</strong> giustizia, e non<br />
m'ingannavo, perché c'è quel<strong>la</strong> che Dio ci ha rive<strong>la</strong>to, ma io credevo, e in questo<br />
mi sbagliavo, che <strong>la</strong> nostra giustizia fosse essenzialmente giusta, e che c'era modo<br />
<strong>di</strong> conoscer<strong>la</strong> e <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>car<strong>la</strong>, ma poi mi sono trovato tante volte privo <strong>di</strong> un<br />
criterio sicuro, che al<strong>la</strong> fine ho <strong>di</strong>ffidato <strong>di</strong> me e poi degli altri. Ho visto tutti i<br />
paesi e tutti gli uomini mutevoli; e così, dopo aver cambiato opinione molte volte<br />
sul<strong>la</strong> vera giustizia, ho capito che <strong>la</strong> nostra natura era <strong>di</strong> una continua<br />
mutevolezza, e da allora non ho più cambiato opinione. E se cambiassi,<br />
confermerei quell'opinione. Lo scettico Arcesi<strong>la</strong>o che torna dogmatico.›