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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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La concupiscenza e <strong>la</strong> forza sono le fonti <strong>di</strong> tutte le nostre azioni. La<br />

concupiscenza genera quelle volontarie, <strong>la</strong> forza quelle involontarie.<br />

91<br />

Qual è il motivo per cui uno zoppo non ci irrita, ma uno spirito azzoppato sì? Il<br />

fatto è che uno zoppo riconosce che noi camminiamo <strong>di</strong>ritti, mentre uno spirito<br />

azzoppato <strong>di</strong>ce che gli zoppi siamo noi. Se non fosse per questo proveremmo pietà<br />

invece <strong>di</strong> collera.<br />

Epitteto domanda con molta più forza: «Perché quando ci <strong>di</strong>cono che abbiamo mal<br />

<strong>di</strong> testa non an<strong>di</strong>amo in collera, ma questo accade se ci <strong>di</strong>cono che ragioniamo<br />

male o facciamo scelte sbagliate?».<br />

Il fatto è che noi siamo assolutamente sicuri <strong>di</strong> non aver male al<strong>la</strong> testa e <strong>di</strong> non<br />

essere zoppi, ma non siamo così certi <strong>di</strong> scegliere il vero, così che potendoci fidare<br />

solo <strong>di</strong> ciò che ve<strong>di</strong>amo, quando un altro vede il contrario, questo ci mette in<br />

ansia e ci stupisce. E ancor <strong>di</strong> più se molti altri si prendono gioco del<strong>la</strong> nostra<br />

scelta, perché dobbiamo anteporre <strong>la</strong> nostra intelligenza a quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> tanti altri, e<br />

ciò è cosa audace e <strong>di</strong>fficile. I sensi che si accertano <strong>di</strong> uno zoppo non cadono mai<br />

in una simile contrad<strong>di</strong>zione.<br />

L'uomo è fatto in modo tale che a forza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rgli che è uno stupido, ci crede; e ciò<br />

accade anche a forza <strong>di</strong> ripeterlo a se stessi, perché l'uomo è capace <strong>di</strong> una<br />

conversazione interiore che è opportuno saper rego<strong>la</strong>re. «Corrumpunt bonos mores<br />

colloquia prava». Per quanto è possibile dobbiamo rimanere in silenzio e riflettere<br />

solo su Dio, che sappiamo essere <strong>la</strong> verità; e così ci si convince.<br />

92<br />

Ragione degli effetti.<br />

Epitteto. Quelli che <strong>di</strong>cono: «Voi avete il mal <strong>di</strong> testa», non è lo stesso. Si è sicuri<br />

del<strong>la</strong> salute, non del<strong>la</strong> giustizia, e in effetti <strong>la</strong> sua era una battuta.<br />

Pensava tuttavia <strong>di</strong> poter<strong>la</strong> <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong>stinguendo quello che è in nostro potere<br />

da quello che non lo è.<br />

Non si accorgeva che non è in nostro potere control<strong>la</strong>re il cuore, e aveva torto <strong>di</strong><br />

dedurlo dal fatto che c'erano dei cristiani.<br />

93<br />

Il popolo ragiona in modo molto sano. Per esempio:<br />

1. aver scelto il <strong>di</strong>vertimento e <strong>la</strong> caccia piuttosto che un asse<strong>di</strong>o. Gli pseudo dotti<br />

lo deridono e proprio da questo traggono <strong>la</strong> conferma del<strong>la</strong> follia del mondo. Ma,<br />

per un motivo che non afferrano, il popolo ha ragione.

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