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Segue la classificazione di Le Guern I • ORDINE ... - maria vita romeo

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senza connetterle con quelle contrarie. Per comprendere il significato <strong>di</strong> un<br />

autore, bisogna saper accordare tutti i passaggi contrad<strong>di</strong>ttori.<br />

Così, per capire le Scritture, è necessario un senso in cui tutti i passaggi<br />

contrad<strong>di</strong>ttori si accor<strong>di</strong>no. Non è sufficiente trovarne uno conforme a più<br />

passaggi affini tra loro, ma deve essercene uno capace <strong>di</strong> accordare anche i<br />

passaggi contrad<strong>di</strong>ttori.<br />

Ogni autore ha un senso in cui tutti i passaggi contrad<strong>di</strong>ttori si accordano, o è del<br />

tutto sprovvisto <strong>di</strong> significato. Questo non si può <strong>di</strong>re delle Scritture e dei profeti:<br />

sicuramente avevano troppo buon senso. Bisogna dunque cercarne uno che<br />

accor<strong>di</strong> tutte le contrad<strong>di</strong>zioni.<br />

Gli Ebrei non saprebbero conciliare <strong>la</strong> fine del regno e del<strong>la</strong> sovranità predetta da<br />

Osea, con <strong>la</strong> profezia <strong>di</strong> Giacobbe.<br />

Se si prendono le legge, i sacrifici e il regno come fossero realtà, è impossibile<br />

accordare tutti i passaggi; è dunque necessario che siano figure. Non si saprebbe<br />

accordare nemmeno i passaggi <strong>di</strong> uno stesso autore, o <strong>di</strong> uno stesso libro, né a<br />

volte quelli <strong>di</strong> uno stesso capitolo, e questo è più che sufficiente per <strong>di</strong>re qual era<br />

il significato dell'autore: come quando Ezechiele, cap. 20, <strong>di</strong>ce che si vivrà e non<br />

si vivrà nei comandamenti <strong>di</strong> Dio.<br />

242<br />

Non era permesso sacrificare fuori da Gerusalemme, che era il luogo che il<br />

Signore aveva scelto, né mangiare altrove le decime, Deuteronomio, 12,5, ecc.<br />

Deuteronomio, 14,23 ecc.; 15,20; 16,2; 7; 11; 15.<br />

Osea ha predetto che non ci sarebbe stato re, né principe, senza sacrifici, ecc.,<br />

senza idoli, e questo si è compiuto oggi, non potendosi fare sacrifici legittimi fuori<br />

da Gerusalemme.<br />

Figura.<br />

Se <strong>la</strong> legge e i sacrifici sono <strong>la</strong> verità, bisogna che essa piaccia a Dio e non gli<br />

<strong>di</strong>spiaccia in niente. Se sono figure, bisogna che gli piacciano e gli <strong>di</strong>spiacciano.<br />

Ora, in tutta <strong>la</strong> Scrittura essi piacciono e <strong>di</strong>spiacciono. È detto che <strong>la</strong> legge sarà<br />

cambiata, che il sacrificio sarà cambiato, che rimarranno senza re, senza principi<br />

e senza sacrifici, che verrà stretta una nuova alleanza, che <strong>la</strong> legge sarà<br />

rinnovata, che i precetti ricevuti non sono buoni, che i loro sacrifici sono<br />

abominevoli, che Dio non li ha richiesti.<br />

Ma, al contrario, è anche detto che <strong>la</strong> legge durerà in eterno, che <strong>la</strong> stessa<br />

alleanza sarà eterna, che il sacrificio sarà eterno, che lo scettro non andrà mai via<br />

da loro, perché non può andare perso prima che arrivi il re eterno.

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