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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> <strong>VERSO</strong> LA CITTÀ METROPOLITANA: <strong>IL</strong> RACCORDO DEL TERRITORIO<br />

Le Società della Salute<br />

Le Società della Salute sono consorzi tra Comuni e ASL costituiti ai sensi dell’art. 31 del D.Lgs. 267/2000, strumenti operativi<br />

degli enti associati, dotati di personalità giuridica pubblica e autonomia gestionale.<br />

Le Società della Salute “hanno come fine istituzionale la salute ed il benessere sociale e non solo l’offerta di prestazioni<br />

e hanno come presupposto quello di favorire la partecipazione alle scelte in merito ai servizi socio-sanitari dei cittadini<br />

che attraverso le loro rappresentanze istituzionali e associative ne fanno parte”. Sono quindi strumenti per l’esercizio<br />

associato delle funzioni di indirizzo, programmazione e governo delle attività socio-assistenziali, socio-sanitarie,<br />

sanitarie-territoriali e specialistiche di base di loro competenza nonché, a regime, per la gestione integrata dei relativi<br />

servizi nell’ambito della zona-distretto.<br />

Dal 2004 hanno operato in una fase di sperimentazione nell’area urbana fiorentina le seguenti Società della Salute:<br />

- SdS Firenze (territorio comunale di Firenze)<br />

- SdS Zona Fiorentina Sud-Est (territorio comunale di Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Figline Valdarno, Greve in<br />

Chianti, Impruneta, Incisa Valdarno, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Casciano Val di Pesa,<br />

Tavarnelle Val di Pesa)<br />

- SdS Zona Fiorentina Nord-Ovest (territorio comunale di Fiesole, Vaglia, Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio,<br />

Signa, Lastra a Signa, Scandicci)<br />

Nella fase di sperimentazione (2004-2008), l’attività dei Consorzi ha riguardato esclusivamente le funzioni di governo<br />

del sistema sociale e sanitario, di orientamento della domanda e di allocazione delle risorse mentre la gestione delle<br />

suddette attività è stata assicurata dalle competenti strutture organizzative del Comune e dell’Azienda Sanitaria di<br />

Firenze.<br />

Nel nuovo assetto istituzionale, le Società della Salute subentreranno ai Comuni e alle Aziende Sanitarie nelle funzioni<br />

di indirizzo, programmazione e controllo in materia di assistenza territoriale.<br />

Piano di Azione locale (PAL)<br />

Il Piano di Azione locale (PAL), adottato nell’aprile del 2006, è un documento programmatico “volontaristico” per<br />

la definizione di alcune politiche di più Amministrazioni, rappresenta una raccolta di idee, un elenco delle cose<br />

da fare, uno strumento di supporto per le decisioni dei soggetti politico-istituzionali con l’obiettivo di raggiungere<br />

la sostenibilità a livello locale e la cooperazione tra enti diversi per obiettivi condivisi a carattere economico,<br />

sociale ed ambientale.<br />

Il territorio su cui agisce il Piano rappresenta uno dei sette sistemi territoriali locali identificati dal Piano<br />

Territoriale di Coordinamento della Provincia di Firenze, a sua volta coincidente con il Sistema Economico Locale<br />

n.9 della programmazione regionale e comprende i Comuni di: Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio,<br />

Fiesole, Firenze, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa.<br />

Il PAL nasce dalla volontà di raccogliere delle proposte di miglioramento relativamente ad alcuni temi da parte<br />

della collettività che vive il territorio e le sue problematiche ed è strutturato in tre sezioni: mobilità, rifiuti ed emissioni.<br />

Il PAL è una “collezione” di proposte che spesso non includono tutte le possibili azioni (sono infatti riportate solo<br />

quelle condivise completamente da tutti i presenti ai tavoli di lavoro), ma che rappresentano comunque un buon<br />

punto di partenza per intraprendere un cammino di miglioramento verso la sostenibilità.<br />

Le azioni del PAL servono alle Amministrazioni, associazioni, organizzazioni e privati che vivono il territorio, dove<br />

potranno trovarvi campi d’azione e decidere di intraprendere percorsi di sostenibilità mettendo in pratica in<br />

prima persona le azioni proposte.<br />

Il Piano Integrato della Mobilità (PIM)<br />

Il Piano Integrato della Mobilità (PIM) rappresenta un elemento importante della pianificazione strategica dell’area<br />

metropolitana fiorentina e vuole essere lo strumento per favorire lo sviluppo di un sistema di mobilità integrata<br />

per gli 11 Comuni della prima cintura fiorentina.<br />

Il Piano Integrato della Mobilità non è un atto amministrativo obbligatorio ma favorisce e supporta il processo<br />

decisionale delle Amministrazioni Comunali sui temi della mobilità anche con autonome proposte.<br />

Il progetto nasce dalla convinzione che sia necessario il coinvolgimento attivo e l’impegno diretto dei principali<br />

stakeholders del territorio per supportare e stimolare la definizione e l’attuazione del Piano Integrato per la<br />

Mobilità nell’area metropolitana che contribuisce a migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei visitatori.<br />

Il Piano intende innanzitutto creare una “conoscenza condivisa”, mettendo a sistema l’ampia e disarticolata conoscenza<br />

sulla mobilità nell’area metropolitana, definire una visione comune della mobilità, individuare gli obiettivi<br />

principali e le azioni prioritarie per sviluppare una “strategia condivisa” della mobilità nel medio-lungo periodo.

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