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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> L’AREA URBANA FIORENTINA: DALLA CITTÀ MONOCENTRICA ALLA CITTÀ POLICENTRICA<br />

Lo stesso vale per la densità di edifici per kmq e per la tipologia di edificio prevalente: i comuni della cintura<br />

hanno una densità di edificazione intermedia fra città e campagna e una maggiore incidenza di tipologie abitative<br />

a bassa densità (case ad un solo piano) (tab. 1.3).<br />

Tabella 1.3 CARATTERISTICHE DELL’EDIFICAZIONE RESIDENZIALE<br />

Fonte: Istat, Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001<br />

Una rapida occhiata alle variazioni delle aree residenziali previste nei Piani Strutturali dei Comuni conferma come<br />

anche per il prossimo futuro l’area in questione tenderà a svilupparsi lungo le due direttrici occidentali indicate:<br />

Calenzano e Signa sono i comuni che prevedono la massima espansione dell’edificato a fini residenziali (tab. 1.4).<br />

Tabella 1.4 PIANI STRUTTURALI COMUNALI: VARIAZIONE % DELLE AREE PREVISTE PER L’USO RESIDENZIALE<br />

Fonte: elaborazioni Irpet sui Piani Strutturali dei Comuni, giugno 2008<br />

I due cambiamenti principali che hanno interessato la città contemporanea, da intendersi come città post-industriale,<br />

sono da un lato il diffondersi delle funzioni urbane sul territorio (quello che è comunemente definito lo<br />

sprawl urbano e che è stato descritto in precedenza), a cominciare da quelle meno specializzate e a maggiore<br />

consumo di suolo (funzione residenziale, terziario banale 4 , grandi superfici commerciali e industriali) e dall’altro<br />

il moltiplicarsi delle tipologie di persone che “utilizzano” il centro urbano, sia per le attività diurne (lavoro, shopping,<br />

turismo) che per quelle notturne (residenza, divertimento, turismo). Se nella città pre-industriale di tipo tradizionale<br />

si poteva ipotizzare un’unica tipologia prevalente di utilizzatori urbani (i residenti, che in città vivevano<br />

e lavoravano) e una sovrapposizione quasi perfetta tra presenze diurne e notturne, nella città contemporanea si<br />

assiste alla moltiplicazione dei tipi di utilizzatori urbani (i residenti diventano una quota minoritaria rispetto alle<br />

altre popolazioni), in particolare durante le ore diurne, ma non solo, con conseguenze rilevanti sulla mobilità e<br />

sul sistema dei servizi in generale (tab. 1.5).<br />

Tabella 1.5 EVOLUZIONE DELLE POPOLAZIONI URBANE<br />

Fonte: Martinotti G., Metropoli: la nuova morfologia sociale della città, Il Mulino, 1993

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