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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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cui tali progetti potrebbero esercitarsi, presentiamo una lista personale di questioni: impegni sulla tratta Fi<br />

Nord-Fi Sud, di cui pure è discusso l’impatto sulla qualità dell’area della conca fiorentina, in collegamento col<br />

tratto Fi Sud-Incisa; sulla circonvallazione nord, al di là degli auspici; sulla totale elettrificazione del traffico pubblico<br />

nel centro storico (tram, se ci andrà, + bus elettrici da potenziare); sull’ammodernamento del parco auto<br />

con car sharing (e taxi sharing) pensando ai problemi che si possono creare per età/reddito; sull’utilizzo del<br />

sottosuolo per il trasporto pubblico urbano (eppure c’è stato un referendum e qualcosa andrebbe detto). E<br />

ancora: l’Aeroporto sarà collegato con la linea 2 della tramvia e con le FS? Le altre fermate previste sulla linea<br />

a quale domanda di mobilità rispondono? Parcheggi: anche su questo aspetto non si forniscono prospettive<br />

connesse: in che modo e in quali zone si tutelano i posti auto dei residenti; ad esempio, quanti posti auto si<br />

perdono per la realizzazione delle 3 linee tranviarie? Ci sono compensazioni? A proposito di mobilità non si fa<br />

alcun cenno al piano strutturale, al sistema integrato della mobilità nell’area vasta, al sistema per il monitoraggio<br />

e il controllo della mobilità metropolitana, né alla rete telematica a banda larga per migliorare la trasmissione<br />

dati.<br />

i) Infine, per quanto riguarda la coesione sociale, si parla di politiche socio-sanitarie, della casa, della scuola e del<br />

lavoro. La prima è descritta in termini generali, in quanto si rinvia di fatto ai piani della Società della Salute. La<br />

seconda è descritta in modo preciso ed esteso, anche se non si capisce bene come e se ciò entri esplicitamente<br />

nei progetti del secondo Piano Strategico. Per scuola e lavoro si parla degli interventi del centro di formazione<br />

professionale e sugli asili nido, ma i tanti interventi in essere potrebbero essere incorporati, almeno in<br />

termini generali, entro le prospettive di fondo del Piano. In generale si afferma che attraverso queste politiche<br />

si può costruire “normalità” per superare fasi “emergenziali”. La prospettiva sembrerebbe corretta, ma occorrerebbe,<br />

almeno in prospettiva, una rappresentazione sintetica della percezione degli elementi di forza e di<br />

quelli di debolezza (fra cui le crisi e le emergenze) della coesione sociale dell’area e della loro articolazione con<br />

lo sviluppo economico e il lavoro. Osservazioni analoghe si estendono al sistema di gestione della sicurezza,<br />

che pure influisce potentemente sulla coesione sociale e su cui non sono al momento presentate riflessioni<br />

specifiche entro il Piano (almeno nella versione luglio 2008), salvo alcuni importanti accenni nell’Introduzione<br />

del Documento. È stato approvato recentemente dal Comune di Firenze il nuovo regolamento di polizia municipale.<br />

Domande e impegni in prospettiva riguardano l’integrazione di tale regolamento col resto delle politiche<br />

della coesione sociale ed il coordinamento con ciò che fanno o potrebbero fare Comuni vicini sugli stessi<br />

temi.<br />

<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> allegati 219

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