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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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Tabella 3.18 ADDETTI ALLE ATTIVITÀ ICT (Information Comunication Technology)<br />

Fonte: Istat, Censimento industria e servizi, 1991 e 2001<br />

Come mostra la tabella 3.18, Firenze mantiene sostanzialmente il ruolo di superiorità gerarchica anche nelle attività<br />

del settore ICT, con oltre il 60% degli addetti dell’area, anche se i comuni della corona hanno mostrato una<br />

dinamica molto più elevata nel periodo 1991-2001. Ciò che distingue il capoluogo dalla corona urbana, però, è<br />

soprattutto la composizione del settore ICT, con le attività immateriali prevalentemente concentrate nel primo e<br />

quelle materiali nella seconda. Anche fra i comuni periurbani, tuttavia, vi sono significative eccezioni in cui si registrano<br />

alti livelli di servizi immateriali, come nei casi di Lastra a Signa, Impruneta, Fiesole e Calenzano.<br />

Infine, per quanto riguarda i servizi di ricettività turistica (alberghi, ristoranti e bar), come prevedibile data la<br />

distribuzione territoriale delle presenze turistiche (cfr. par. 1 cap. 1), risultano molto più concentrati nella città<br />

capoluogo rispetto alla corona urbana.<br />

Tabella 3.19 SPECIALIZZAZIONI NEL DETTAGLIO DEL SETTORE ALBERGHI E RISTORANTI Quozienti di specializzazione. Toscana=1<br />

Fonte: Istat, Censimento industria e servizi, 2001<br />

La città di Firenze risulta “specializzata”in tutti i servizi considerati, in particolare nel settore alberghiero e in quello,<br />

più legato al ruolo di città che ospita numerosi posti di lavoro, delle mense (tab. 3.19). Quest’ultima attività,<br />

peraltro, è l’unica che mostra una presenza rilevante anche nella corona urbana, in particolare nei comuni più<br />

orientati alla produzione (piuttosto che alla residenza), come Calenzano, Sesto Fiorentino e Lastra a Signa. Il risultato<br />

ottenuto dai comuni in questione può derivare, inoltre, dal fatto di essere l’area di localizzazione di mense<br />

che producono pasti da trasportare verso i comuni limitrofi (ad esempio, anche Firenze). Ciò spiega anche l’alto<br />

quoziente di specializzazione ottenuto da Impruneta (quoziente di specializzazione pari a 3,4).<br />

Attività locali e rendita<br />

Secondo la teoria della divisione internazionale del lavoro, ciascuna comunità si specializza nella produzione di un gruppo<br />

ristretto di beni, quelli per i quali gode di un vantaggio comparato. Vi saranno poi scambi di beni tra le diverse comunità in<br />

modo che ciascuna di esse possa disporre, in cambio dei pochi beni che sa produrre, dei molti beni che gli servono per soddisfare<br />

le proprie esigenze. Ciò non vuol dire, però che ogni comunità produrrà solo quei beni per i quali gode di un vantaggio<br />

comparato, bensì che produrrà tali beni per destinarli all’esportazione, mentre produrrà tutta un’altra serie di beni (e<br />

<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> INNOVAZIONE E SV<strong>IL</strong>UPPO: ASSI, FATTORI E PROGETTI 133

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