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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> INNOVAZIONE E SV<strong>IL</strong>UPPO: ASSI, FATTORI E PROGETTI<br />

bilità ambientale il denominatore comune. La legge istitutiva del PRAA (L.R. 14/2007) stabilisce infatti che esso ha carattere<br />

di piano intersettoriale ed è coordinato ed integrato con il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT), contribuendo a determinarne<br />

gli obiettivi, gli indirizzi e le azioni progettuali strategiche.<br />

È partendo da queste politiche che dovranno emergere quegli strumenti che, se coerentemente ed efficacemente utilizzati,<br />

dovrebbero permettere una positiva integrazione delle politiche ambientali con quelle sociali ed economiche.<br />

Di seguito sono riportati alcuni dati di analisi relativi alle componenti dell’ambiente urbano 9 di aria, acqua e<br />

suolo, e sono presentati i fattori di inquinamento del territorio (energia e rifiuti) e alcuni interventi che potrebbero<br />

migliorare le attuali condizioni del territorio.<br />

Comunque, e al più presto, è opportuno proseguire l’aggiornamento e l’analisi approfondita a partire dai molti<br />

atti di programmazione in essere, in particolare, i piani energetici comunale e regionale, alcuni studi predisposti<br />

dall’Arpat (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), stime sull’impatto delle grandi opere<br />

infrastrutturali in corso sul trasporto pubblico in termini di veicoli o emissioni risparmiati. A partire dagli effetti<br />

tendenziali attesi in termini di consumo di energia, acqua e suolo, e da quelli che derivano dall’attuazione degli<br />

strumenti di programmazione, si potrà stimare l’eventuale miglior stato dell’ambiente e di conseguenza l’impatto<br />

su persone e beni (ad esempio in termini di effetti sulla salute e sui beni architettonici) che possono essere<br />

ricondotti da un lato alla naturale evoluzione del trend attuale, dall’altro a misure sulla mobilità, sull’edilizia privata,<br />

sulle incentivazioni all’utilizzo di apparecchi a basso impatto ambientale, etc.<br />

Aria<br />

- problema di riscaldamento (isola di calore), che assume facilmente natura di circolo vizioso (condizionatori, riscaldamenti)<br />

- problema degli indici di qualità dell’aria (IQA, relativi a biossido di zolfo SO2, biossido e ossidi di azoto NO2 e NOx, materiale<br />

particolato PM, benzene C6H6 e monossido di carbonio CO), il cui controllo va esercitato specificamente a livello<br />

urbano (DM 2002/60)<br />

- attivare programmi di “sequestro” (sinking) di carbonio e di miglioramento degli IQA, estendendo il verde quanto più<br />

possibile 10<br />

- incentivare le nuove tecnologie capaci di ridurre le emissioni di CO2 e degli inquinanti locali 11<br />

- estendere il sistema del trasporto pubblico<br />

- limitare il trasporto privato non legato ad esigenze funzionali<br />

Le implicazioni ambientali e sociali dei trasporti (in particolare di quelli che avvengono tramite il mezzo privato)<br />

sono molteplici, ma certamente le più rilevanti riguardano i danni alla salute umana 12 . Si tratta dei danni alla salute<br />

dovuti all’inquinamento, in primo luogo le malattie respiratorie acute e croniche legate alla presenza di inquinanti<br />

aerei (le famose polveri sottili), ma anche alla crescita del numero di incidenti, una variabile in correlazione<br />

diretta al numero dei mezzi che si muovono. Vi sono danni, poi, meno conosciuti, ma ugualmente importanti,<br />

quali quelli connessi all’aumento della rumorosità (inquinamento acustico) che provoca problemi di insonnia, di<br />

calo dell’attenzione, etc.; all’aumento del tempo dedicato agli spostamenti (congestione) e alla riduzione degli<br />

spazi destinabili alle attività ricreative (si pensi al numero crescente di piazze adibite a parcheggio), agli effetti di<br />

lungo periodo sul patrimonio ambientale e architettonico delle emissioni inquinanti.<br />

In Toscana i trasporti rappresentano la sorgente emissiva principale di inquinamento atmosferico 13 . Il contributo<br />

dei trasporti all’inquinamento dell’aria è, però, più significativo nelle aree urbane in cui si registrano le maggiori<br />

concentrazioni di inquinanti. Secondo le stime relative, ad esempio, all’area urbana fiorentina, tra tutte le sostanze<br />

inquinanti che si concentrano nell’atmosfera, il monossido di carbonio e il benzene risultano derivare quasi<br />

completamente dal traffico stradale (98%). Particolarmente interessante risulta l’andamento della concentrazione<br />

di inquinanti nelle ore della giornata, che evidenzia la relazione tra traffico stradale e livello di inquinamento<br />

(i picchi si registrano dalle 8.00 alle 20.00, a conferma di una mobilità ormai estesa durante tutto l’arco delle ore<br />

lavorative).<br />

9 L’ambiente è diverso dal territorio, anche se lo spazio dell’uno<br />

coincide con quello dell’altro: il territorio è un prodotto storicosociale;<br />

l’ambiente è lo spazio delle relazioni vitali ed ha una ineliminabile<br />

componente fisico-naturalistica, con la quale il processo<br />

di territorializzazione può entrare in conflitto se di tale componente<br />

è inconsapevole.<br />

10 Eldredge, La vita in bilico, Einaudi, 1998 (p. 224), afferma che un<br />

singolo albero adulto vicino a una casa ha un valore rilevante per<br />

l’ambiente e la salute di chi vi abita.<br />

11 Vige nell’ambito della UE la norma che impone l’applicazione<br />

delle BAT (Best Available Techniques).

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