VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO L’AREA URBANA FIORENTINA: DALLA CITTÀ MONOCENTRICA ALLA CITTÀ POLICENTRICA
Gli immigrati
Nel comune di Firenze, in base agli ultimi dati Istat aggiornati a fine 2006 abitano stabilmente circa 35.000 stranieri iscritti alle
anagrafi, di cui il 90% proveniente da paesi a forte pressione migratoria (PFPM) 6 , che pesano sul totale della popolazione per
il 9,5%.
Si tratta della componente maggiormente radicata dell’universo straniero, che può essere aggiunta anche l’immigrazione non
residente ma presente stabilmente nel capoluogo, e quella parte di immigrazione che risulta non in regola con il permesso di
soggiorno, per arrivare ad una stima di oltre 40.000 individui.
Firenze costituisce indubbiamente – insieme a Prato – il maggiore polo attrattivo delle migrazioni nella nostra regione; la provincia
concentra il 32,3% del totale dell’universo straniero in Toscana, e in questa il comune capoluogo raccoglie il 50% circa
dell’immigrazione complessivamente presente.
L’evoluzione nel tempo fa segnalare un notevole ritmo di crescita: dal 2001 a fine 2006 l’aumento delle iscrizioni in anagrafe
di cittadini di origine straniera è infatti del 91%. È la componente dell’Europa dell’Est, più di altre aree di provenienza, ad incrementare
tale presenza; questa passa infatti da un peso percentuale del 22,6% del totale al 2001, al 30,1% nel 2006. Quanto al
dettaglio delle singole nazionalità, Albania, Cina, Marocco, Filippine e Perù sono i primi cinque gruppi stranieri per numerosità.
Quella immigrata è una popolazione strutturalmente giovane. Quasi uno straniero su cinque è minorenne (e i nuovi nati a
Firenze di origine straniera nel corso del 2006 sono stati circa il 15%), e più in generale la struttura per età presenta una sovrarappresentazione
soprattutto degli infanti (0-4 anni), e anche dei maggiorenni fino a 45 anni. In compenso, gli anziani sono
pressoché irrilevanti sia nel numero che nel peso sul totale, là dove tra gli italiani questi sono come noto la parte quantitativamente
più numerosa della popolazione (graf. 1.9).
6 Gli immigrati non costituiscono un’unica entità omogenea, ma
possono essere divisi in almeno due grandi gruppi: quelli provenienti
da paesi a forte pressione migratoria, in cerca di opportunità
lavorative in genere di basso livello, che scelgono di stare in
città perché lì si concentrano le maggiori offerte (servizi di cura
alla persona, servizi di ristorazione, pulizia etc.) e perché l’accet-
tazione di soluzioni abitative non ideali consente comunque di
abbassare i costi del vivere urbano (edifici disagiati, aree degradate,
coabitazione); e quelli provenienti dai paesi ricchi, attratti
dalla specificità culturale di Firenze, per cui non accettano (“per
definizione”) di vivere fuori città.