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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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È così che le Amministrazioni locali fiorentine (come deciso dalla Conferenza dei Sindaci dell’area fiorentina) trovano nei fatti<br />

le ragioni di omogeneizzazione dei propri regolamenti urbanistici.<br />

E ancora: la tradizione del saper fare è ragione di successo e di proiezione verso il futuro. È da troppo tempo che viviamo in<br />

una condizione di rendita sui fasti del passato e si va consumando, sull’onda di un turismo non rispettoso e consumista,<br />

molto della nostra capacità di competere. È il momento di investire su alcune leve strategiche con la determinazione di una<br />

comunità che vuole investire per il proprio futuro. A conclusione del 2005 l’Associazione per il Piano Strategico dell’area<br />

metropolitana fiorentina ha indicato nella produzione culturale e nell’affermarsi dell’economia della conoscenza l’asse generale<br />

del nuovo modello di sviluppo locale.<br />

Come ci insegna l’esperienza dei settori della moda, della meccanica e della farmaceutica l’aggancio fra modello di sviluppo<br />

e produzione culturale spesso si rivela moltiplicatore di opportunità di generazione di ricchezza.<br />

Alcune indicazioni sono già realizzazioni: la Fondazione Palazzo Strozzi, la Città del Restauro, la Fondazione per la ricerca ed<br />

il trasferimento tecnologico del nostro Ateneo. Altre indicazioni hanno contaminato la stesura definitiva del piano strutturale,<br />

che promuove con forza la città dell’alta formazione e dell’accoglienza dei talenti, e si sono tradotte nell’elaborazione del<br />

progetto “Firenze Sapere”. Oggi stiamo lavorando, in raccordo con l’Ateneo, gli istituti universitari e di alta formazione del territorio<br />

e le istituzioni locali interessate, alla costruzione di un master-plan dell’accoglienza per l’alta formazione, che si occupi<br />

di residenze e di vantaggi per chi risiede anche transitoriamente nel nostro territorio.<br />

Una comunità locale che scelga la strada della propria modernizzazione deve anche poter affrontare seriamente le sfide<br />

derivanti dalle mutazioni climatiche ed ambientali e configurare ipotesi di crescita che si misurino con tali cambiamenti<br />

affinché non si traducano essi stessi in fattori limitanti lo sviluppo.<br />

E deve contare sulla tenuta della coesione sociale quale condizione principale per consentire il dispiegarsi dell’azione riformatrice.<br />

Questo è particolarmente vero nella realtà fiorentina, segnata da una forte prevalenza della popolazione anziana<br />

che va amministrata in equilibrio con le domande di protezione sociale delle giovani generazioni, con le insorgenti problematiche<br />

provenienti dai migranti e con l’esigenza di rendere produttiva la spesa sociale superando i già rilevanti traguardi<br />

ottenuti nel nostro territorio.<br />

L’esperienza fiorentina della Società della Salute è segnata da una avanzata capacità organizzativa di integrazione della<br />

domanda di salute che si compone nel territorio con le offerte di protezione del servizio sanitario, ancora molti passi si possono<br />

fare in particolare sulla domicilizzazione dell’assistenza agli anziani, ottimizzando gli attuali volumi della spesa sociale<br />

e realizzando un sistema di protezione che non espropri gli anziani dai propri contesti di vita e dalle proprie abitudini. In<br />

questi anni è cresciuta notevolmente la domanda di social housing a fronte di una intenzione solo recentemente ricomposta<br />

dell’azione pubblica a favore della domanda sociale di abitazioni. È in questo terreno che la tenuta della coesione sociale<br />

è chiamata a costruire risposte nel breve e nel medio periodo. È anche questo un ambito di intervento sovracomunale che<br />

sarà tanto più convincente quanto saprà indicare diversificazione delle risposte e misurabilità temporale e finanziaria degli<br />

interventi.<br />

Proporre alla comunità locale una nuova fase di pianificazione strategica ci impegna nella ricerca del “cosa fare”, lavorando<br />

nell’indicazione di assi e di tendenze della trasformazione futura, sfuggendo alla suggestione del progettificio dal contenitore<br />

di opzioni indistinte senza occuparsi della fattibilità delle scelte poiché esse sono giuste e risolutive in quanto tali.<br />

Ci proponiamo altresì di avanzare ai decisori politici opinioni di sviluppo convincenti e condivise dagli stakeholders, offrendo<br />

all’autonomia della politica materie per esercitare le responsabilità di governo. Per questo motivo il cuore della proposta<br />

di questa nuova stagione di pianificazione strategica sta nel “come fare” per rendere la governace sovracomunale più efficace<br />

e più efficiente.<br />

Proponiamo agli undici Comuni della conurbazione fiorentina la costituzione di un’originale Unione dei Comuni, delegando<br />

a quel livello istituzionale il governo del territorio (mobilità, urbanistica e ambiente) e le attività produttive. Un’unione tra<br />

Comuni costruita sulle funzioni di governo che vada oltre le tradizionali esperienze di integrazione dei servizi. Un interlocutore<br />

autorevole e un luogo di semplificazione che possono generare ottimizzazione dell’azione politica e della spesa pubblica.<br />

Questa concreta ipotesi di lavoro istituzionale potrà inoltre avviare un nuovo processo di decentramento, semplificare l’azione<br />

di programmazione intermedia della Provincia e facilitare il processo di costruzione metropolitana nella dimensione<br />

Firenze-Prato-Pistoia.<br />

Vale la pena infine evidenziare che ogni azione di pianificazione deve riferirsi a fatti ed indirizzi della programmazione a cui<br />

il pianificatore intende agganciarsi, per dare visibilità alle aspettative di spesa e per dare futuro al progetto. Esiste in sintesi<br />

una gerarchia della programmazione che si può perfino non condividere ma dalla quale non ci si deve astrarre, pena le<br />

immense difficoltà realizzative di un progetto non armonizzato nel processo programmatorio. Innanzitutto è giusto riferirsi<br />

<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> INTRODUZIONE 9

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