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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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La segregazione residenziale, ovvero la concentrazione delle diverse tipologie di popolazione in zone diverse e<br />

separate della città (che è il risultato della dinamica descritta) tende ad essere più forte per la popolazione autoctona,<br />

piuttosto che per gli immigrati come mostrano le carte circa la distribuzione nella città dei diversi ceti sociali<br />

e degli immigrati (figg. 1.4 e 1.5). Le fasce sociali a reddito più elevato tendono a concentrarsi nei quartieri centrali<br />

e in quelli di pregio paesaggistico (zone collinari), in maniera nettamente separata dalla classi operaie e<br />

impiegatizie, che si dispongono prevalentemente nei quartieri periferici occidentali, mentre gli stranieri risultano<br />

presenti in misura parimenti significativa sia nelle aree centrali che in quelle periferiche occidentali. In realtà,<br />

scomponendo la quota di immigrati provenienti dai paesi ricchi da quella degli immigrati proveniente dai paesi<br />

poveri si vede come i primi si concentrino prevalentemente nelle aree centrali (il centro storico, in particolare, ma<br />

anche le aree collinari orientali), mentre i secondi nei quartieri più “popolari” di Rifredi e Isolotto-Legnaia. In<br />

secondo luogo, a frenare la segregazione degli immigrati è il fatto che l’accettazione di condizioni abitative considerate<br />

comunemente di disagio (piani seminterrati, vecchi edifici, sovraffollamento) consente loro di mantenere<br />

localizzazioni abbastanza centrali.<br />

Figura 1.5 DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEGLI IMMIGRATI NEL COMUNE DI FIRENZE. Quota % sui residenti<br />

Fonte: Istat, Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001<br />

In relazione all’estrazione sociale dei residenti (stimata unicamente con la quota percentuale di laureati sul totale dei residenti),<br />

Firenze ottiene, infine, una buona posizione nella graduatoria dei grandi comuni italiani, finendo in coda alle principali<br />

città (Milano e Roma) e alla vicina Bologna. Il capoluogo toscano si dimostra un’area capace di attrarre risorse<br />

umane qualificate, probabilmente più per la qualità del patrimonio architettonico e delle strutture formative che delle<br />

opportunità di lavoro nel terziario avanzato.<br />

Grafico 1.8 QUOTA % DI POPOLAZIONE LAUREATA NEI GRANDI COMUNI<br />

Fonte: Istat, Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001<br />

<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> L’AREA URBANA FIORENTINA: DALLA CITTÀ MONOCENTRICA ALLA CITTÀ POLICENTRICA 27

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