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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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forse già sufficiente, ma inutilizzato da convertire o ristrutturare.<br />

È un processo che non porta a risposte immediate, va perseguito e deve avere una continuità nel tempo.<br />

La residenza temporanea che è rappresentata da studenti, lavoratori impegnati in lavori temporanei e non residenti,<br />

migranti che risiedono a Firenze solo per i mesi di maggiore intensità turistica, i turisti, è quella che riteniamo<br />

abbia avuto nel tempo un maggiore sviluppo e detenga il maggior numero di inadempienze contrattuali e<br />

fiscali.<br />

Le iniziative dell’Università, dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, le Opere Religiose, le cooperative rappresentano<br />

numericamente un dato rilevante, ma insufficiente alle sole richieste provenienti dal mondo universitario.<br />

Per questo è necessario monitorare l’offerta e la domanda, definire e coordinare scelte condivise fra i vari soggetti<br />

istituzionali, l’Università, le associazioni economiche, la Cassa Edile, le Congregazioni Religiose, per promuovere<br />

nuove e utili iniziative.<br />

Il mercato del privato può comprendere le esigenze sopra richiamate di residenza temporanea, e le abitazioni<br />

concesse in locazione. È necessario individuare un sistema che incentivi l’offerta di case in affitto, attraverso<br />

benefici fiscali, condizioni perché alla cessata locazione sia possibile rientrarne in possesso in tempi certi, la<br />

gestione del condominio, la qualità della riconsegna.<br />

Per realizzare questo sistema integrato di gestione delle politiche abitative è fondamentale ricostruire le dimensioni<br />

del problema, monitorarlo e, attraverso un tavolo di concertazione che veda impegnati tutti i soggetti istituzionali<br />

e della rappresentanza economica e sociale, definire obiettivi e comportamenti coerenti per realizzarli.<br />

A livello europeo il coinvolgimento di società ed organismi no profit (associazioni di utenti, sindacati, rappresentanze<br />

sociali, imprese del settore, fondi pensione, assicurazioni, etc.) è stato molto ampio, esperienza già presente<br />

in Toscana attraverso “immobiliari sociali”– agenzie di intermediazione fondate da soci pubblici e del terzo settore,<br />

già richiamate nel primo Piano Strategico.<br />

Esperienza che dove si è realizzata tende a fornire una serie di garanzie al proprietario dell’immobile, che và dalla<br />

co-intestazione del contratto di affitto, a fideiussioni che lo assicurano dal rischio del mancato pagamento delle<br />

mensilità.<br />

Esse, dove sono state realizzate hanno concorso al processo di governo, di sviluppo e di riqualificazione del patrimonio<br />

abitativo, arricchendone il mercato dell’affitto a costo controllato e contribuendo a rispondere alle necessità<br />

abitative delle fasce sociali basse ma solvibili.<br />

È necessario affiancare agli interventi diretti degli Enti Pubblici adeguate risorse e capacità organizzative private<br />

per la realizzazione di politiche pubbliche di edilizia sociale.<br />

La gestione di tale politica dovrebbe essere realizzata attraverso:<br />

- un soggetto che coordini fra i vari assessori le politiche di emergenza ed inclusione sociale;<br />

- un soggetto, come un’agenzia della casa (già individuata anche nel primo Piano Strategico) che gestisca l’incontro<br />

fra domanda e offerta nelle politiche abitative relative all’intervento pubblico/privato, la residenza temporanea,<br />

il mercato;<br />

- garantire una costante opera di informazione e sensibilizzazione, conquistare un robusto “capitale fiduciario”.<br />

<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> INNOVAZIONE E SV<strong>IL</strong>UPPO: ASSI, FATTORI E PROGETTI 171

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