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Italy Yearbook - 2008

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Annuario statistico italiano <strong>2008</strong><br />

te all’indagine, sotto il profilo sia dell’effettiva dimensione occupazionale, sia<br />

della composizione settoriale. Tale operazione ha, quindi, l’obiettivo di mantenere<br />

elevata la capacità degli indicatori di misurare l’andamento congiunturale<br />

dell’occupazione, degli orari e delle retribuzioni nelle grandi imprese.<br />

Con l’introduzione della base 2005 (Ateco 2002) non sono state introdotte<br />

novità metodologiche di rilievo mentre risulta notevolmente migliorato il grado<br />

di copertura del panel d’indagine. In particolare, rispetto al numero complessivo<br />

delle posizioni di lavoro dipendente nelle imprese con almeno 500 dipendenti<br />

risultante all’archivio Asia (Archivio statistico delle imprese attive), il grado<br />

di copertura aggregato passa dall’85,9 per cento della base 2000 al 90,6 per cento<br />

della base 2005. Nello specifico la copertura del settore dell’industria passa<br />

dall’89,4 per cento al 93,8 per cento, mentre la copertura delle grandi imprese<br />

dei servizi passa dall’83,4 per cento della base 2000 all’88,7 per cento della nuova<br />

base. Rispetto al numero complessivo delle posizioni di lavoro dipendente risultante<br />

all’archivio Asia 2005 (Archivio statistico delle imprese attive), il grado<br />

di copertura aggregato risulta pari al 20,0 per cento (15,5 per cento nell’industria<br />

e 24,3 per cento nei servizi). Una differenza rilevante tra i due panel di<br />

rilevazione riguarda la distribuzione dell’occupazione tra i settori dell’industria<br />

e dei servizi. Nella base 2005 il peso dei settori industriali si riduce di 4,7 punti<br />

percentuali a favore dei servizi. Tale calo è presente in quasi tutti i comparti<br />

delle attività manifatturiere e nel settore dell’energia, gas e acqua. Nell’ambito<br />

dei servizi si registra un aumento del peso del settore del commercio e di quello<br />

delle altre attività professionali e imprenditoriali (entrambi più 3,7 punti percentuali),<br />

mentre si riduce quello dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni<br />

e dell’intermediazione monetaria e finanziaria. Il raccordo delle vecchie serie<br />

con le nuove può essere effettuato mediante coefficienti di raccordo ottenuti dal<br />

rapporto tra i valori degli indici medi annui del 2005 in base 2005 (che per definizione<br />

sono sempre pari a 100) e gli indici medi annui del 2005 in base 2000 (i<br />

coefficienti di raccordo sono disponibili sul sito http://con.istat.it nella sezione<br />

documenti). Per informazioni più dettagliate sul passaggio alla nuova base si rimanda<br />

alla nota informativa “Indicatori del lavoro e delle retribuzioni nelle<br />

grandi imprese: le nuove serie in base 2005=100” diffusa il 27 aprile 2007 e disponibile<br />

sul sito dell’Istat (www.istat.it).<br />

All’indagine partecipano circa 1.100 grandi imprese, che svolgono la loro attività<br />

economica in uno dei seguenti settori:<br />

C - estrazione minerali;<br />

D - attività manifatturiere;<br />

E - produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua;<br />

F - costruzioni;<br />

G - commercio;<br />

H - alberghi e ristoranti;<br />

I - trasporti e comunicazioni;<br />

J - intermediazione monetaria e finanziaria;<br />

K - attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca e altre attività professionali<br />

e imprenditoriali.<br />

Gli indici mensili dell’occupazione sono ottenuti per concatenamento dei tassi<br />

di variazione mensili del numero delle posizioni lavorative dipendenti, calcolati<br />

tra i valori a fine mese corrente e a fine mese precedente. Di conseguenza, essi<br />

rispecchiano l’evoluzione dell’occupazione media nel panel delle imprese soggette<br />

all’indagine ma non (necessariamente) quella dell’occupazione nell’universo<br />

delle imprese con almeno 500 addetti. Quest’ultima è, infatti, soggetta anche<br />

alle variazioni derivanti dal saldo tra imprese entrate e uscite dalla soglia<br />

dimensionale, che non vengono rilevate dall’indagine nel corso del quinquennio<br />

di vigenza della base. Gli indici dell’occupazione alle dipendenze vengono forniti<br />

anche al netto dei dipendenti posti in Cassa integrazione guadagni: a tale scopo<br />

il numero delle ore usufruite mensilmente dalle imprese per la Cassa integrazione<br />

guadagni (sia ordinaria, sia straordinaria), viene convertito in termini<br />

di dipendenti in Cig a zero ore. Tale conversione viene effettuata sia per valutare<br />

in modo più preciso l’evoluzione dell’occupazione effettivamente impiegata<br />

nel processo produttivo, sia per consentire confronti temporali corretti degli indicatori<br />

relativi a valori pro capite (ad esempio le retribuzioni).<br />

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