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Italy Yearbook - 2008

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13. Agricoltura<br />

Sul piano comunitario, il regolamento n. 2104/93/Cee del Consiglio disciplina<br />

la trasmissione all’Eurostat dei dati sugli sbarchi dei prodotti della pesca negli<br />

Stati membri.<br />

La produzione complessiva della pesca marittima è ottenuta sommando la<br />

produzione effettuata nel Mediterraneo a quella ottenuta nelle acque oceaniche<br />

e comunicata dagli armatori. A decorrere dal 2005 la produzione del Mediterraneo<br />

non è più rilevata dalle comunicazioni delle Capitanerie di porto<br />

ma è determinata avvalendosi di un’indagine campionaria condotta dall’Istituto<br />

di ricerche economiche per la pesca e l’acquacoltura (Irepa). La pesca nelle<br />

acque interne (laghi e bacini artificiali) è rilevata presso le Cciaa che, in<br />

qualità di organi intermedi di rilevazione, raccolgono le informazioni di tutti<br />

i comuni rivieraschi del territorio di propria competenza.<br />

Nel 2006 la produzione complessiva della pesca marittima e lagunare ammonta<br />

a 2.995 mila quintali con un aumento della quantità di pescato del 6,2<br />

per cento rispetto all’anno precedente. L’analisi dei diversi gruppi di specie<br />

conferma la dinamica di crescita per ciascun gruppo. In particolare il quantitativo<br />

dei pesci è aumentato del 7,5 per cento, quello dei molluschi del 3,9 per<br />

cento e, infine, quello dei crostacei del 2,2 per cento.<br />

Anche la pesca nei laghi e bacini artificiali, pari a 39 mila quintali, mostra<br />

un aumento rispetto al 2005 (2,4 per cento).<br />

Mezzi di produzione<br />

La distribuzione dei principali mezzi di produzione impiegati in agricoltura<br />

viene rilevata annualmente mediante specifiche indagini censuarie registrando,<br />

per ciascuna impresa o azienda agricola coinvolta, la quantità di fertilizzanti,<br />

sementi, prodotti fitosanitari e mangimi distribuiti con il proprio<br />

marchio, a livello provinciale; solo per i mangimi viene rilevata anche la produzione.<br />

La tendenza alla riduzione dei fertilizzanti complessivamente distribuiti<br />

per uso agricolo, registrata l’anno precedente, prosegue nel 2006 anche se con<br />

un ritmo più contenuto. Rispetto al 2005, infatti, i formulati distribuiti diminuiscono<br />

di 783 mila quintali (-1,5 per cento) passando da 51,0 a 50,3 milioni<br />

di quintali. In particolare, l’immissione al consumo dei concimi si riduce di<br />

894 mila quintali (-2,2 per cento) e quella dei correttivi di 23 mila quintali<br />

(-4,0 per cento), mentre la distribuzione degli ammendanti registra un incremento<br />

di 96 mila quintali (+0,9 per cento). La distribuzione dei fertilizzanti<br />

consentiti in agricoltura biologica passa da 7,4 a 8,6 milioni di quintali (+1,2<br />

milioni di quintali, pari a +15,7 per cento) registrando un andamento opposto<br />

a quello messo in evidenza dai fertilizzanti in complesso; in particolare, l’aumento<br />

più consistente riguarda gli ammendanti (+1,1 milioni di quintali, pari<br />

a +29,2 per cento). In generale, i dati rilevati confermano gli effetti dell’attuale<br />

politica agricola comunitaria sulla distribuzione e, quindi, sull’impiego<br />

dei fertilizzanti. Considerando l’insieme dei fertilizzanti, gli elementi nutritivi<br />

in essi contenuti si riducono da 24,9 a 24,4 milioni di quintali (-2,0 per cento);<br />

anche il titolo o concentrazione diminuisce leggermente dal 48,7 per cento<br />

al 48,5 per cento. Sotto il profilo territoriale, il 57,7 per cento della distribuzione<br />

dei fertilizzanti si concentra nel Nord del Paese, il 15,5 per cento nel<br />

Centro e il restante 26,8 per cento nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni<br />

settentrionali risulta immesso al consumo il 53,8 per cento dei concimi,<br />

il 69,8 per cento degli ammendanti e l’88,8 per cento dei correttivi. Le regioni<br />

più interessate al consumo dei fertilizzanti sono Veneto e Lombardia che assorbono,<br />

rispettivamente, il 16,5 per cento e il 15,9 per cento della distribuzione<br />

nazionale. Nel Centro e nel Mezzogiorno si segnalano Lazio e Puglia dove<br />

s’immette al consumo, rispettivamente, il 5,3 per cento e l’8,6 per cento del<br />

quantitativo complessivo distribuito.<br />

Nel 2006 la quantità dei prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo<br />

ammonta a circa 1.490 mila quintali (-4,7 per cento rispetto al 2005). Anche i<br />

principi attivi contenuti nei preparati immessi al consumo registrano una diminuzione<br />

scendendo dagli 851 mila quintali del 2005 agli 815 mila quintali<br />

del 2006 (-4,3 per cento). A fronte del calo dei principi attivi e dei formulati<br />

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