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Italy Yearbook - 2008

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13. Agricoltura<br />

zionale risultano immessi al consumo complessivamente 50,5 milioni di<br />

quintali di alimenti complementari; essi sono per il 95,8 per cento di provenienza<br />

industriale, mentre il restante 4,2 per cento (pari a 2,1 milioni di<br />

quintali) è prodotto e distribuito dagli allevatori produttori. La quantità<br />

commercializzata, di poco superiore a quella prodotta, incide poco sul mantenimento<br />

di livelli normali delle scorte. Il 73,7 per cento degli alimenti complementari<br />

complessivamente distribuiti è immesso al consumo nel Nord, il<br />

7,6 per cento nel Centro e il restante 18,7 per cento nel Mezzogiorno.<br />

Per il 2006 si rileva un aumento di 0,39 milioni di quintali (+9,4 per cento)<br />

nella distribuzione delle sementi, che passano da 4,47 a 4,89 milioni di quintali.<br />

Gli incrementi si registrano per i cereali (+410 mila quintali, pari a +11,9<br />

per cento), le foraggere (+21 mila quintali, pari a +6,0 per cento), le piante industriali<br />

(+18 mila quintali, pari a +13,5 per cento) e per le altre piante (+0,4<br />

mila quintali, pari a +2,8 per cento). Tali incrementi vengono solo parzialmente<br />

contenuti dalle riduzioni rilevate per la patata (-17 mila quintali, pari<br />

a -3,8 per cento), gli ortaggi e legumi (-13 mila quintali, pari a -13,4 per cento)<br />

e i fiori e piante ornamentali (-0,4 mila quintali, pari a -12,9 per cento). La<br />

distribuzione delle sementi consentite in agricoltura biologica aumenta da<br />

98,8 a 116,3 mila quintali (+17,7 per cento), registrando un incremento percentuale<br />

superiore rispetto a quello rilevato per le sementi in complesso. Le<br />

sementi di provenienza estera ammontano a 0,82 milioni di quintali, pari al<br />

16,7 per cento della quantità totale commercializzata in Italia. In particolare,<br />

le sementi importate rappresentano per la patata, per gli ortaggi e legumi e<br />

per le piante industriali, rispettivamente, il 92,0 per cento, il 52,3 per cento e<br />

il 51,8 per cento della quantità totale distribuita per tali specie. Negli altri<br />

comparti principali le sementi estere risultano di minore entità; infatti, per le<br />

foraggere e per i cereali esse rappresentano, rispettivamente, il 34,6 per cento<br />

e il 4,4 per cento della quantità totale commercializzata. Sotto il profilo territoriale<br />

il 50,7 per cento della distribuzione nazionale si concentra nel Nord<br />

del Paese, il 22,5 per cento nel Centro e il restante 26,8 per cento nel Mezzogiorno.<br />

In particolare, nelle regioni settentrionali viene immesso al consumo<br />

il 95,0 per cento delle sementi di piante industriali e il 58,3 per cento della patata<br />

da seme. La regione più interessata alla commercializzazione delle sementi<br />

è l’Emilia-Romagna dove risulta distribuito il 15,3 per cento del quantitativo<br />

complessivo immesso al consumo in Italia. Nel Centro e nel Mezzogiorno<br />

le regioni più coinvolte sono Toscana e Puglia che assorbono, rispettivamente,<br />

il 7,5 e il 10,6 per cento della distribuzione sementiera nazionale.<br />

Agriturismo<br />

Al 31 dicembre 2006 le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo<br />

ammontano a 16.765, con un incremento di 1.438 unità (+9,4 per cento)<br />

rispetto all’anno precedente. Le aziende autorizzate a una o più tipologie di<br />

attività agrituristiche risultano essere così distribuite: alloggio 13.854, ristorazione<br />

7.898, degustazione 2.664 e altre attività (equitazione, escursionismo,<br />

osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport, varie)<br />

9.643 e registrano un aumento sul 2005 rispettivamente, di 1.261 (+10,0 per<br />

cento), 697 (+9,7 per cento), 122 (+4,8 per cento) e 888 unità (+10,1 per cento).<br />

Oltre la metà delle aziende è ubicata in collina (50,4 per cento) e più di un<br />

terzo in montagna (35,6 per cento); solo il 14,0 per cento è situato in pianura.<br />

Il 45,7 per cento del totale degli agriturismi si concentra nel Nord del<br />

Paese, il 35,1 per cento nel Centro e il restante 19,2 per cento nel Mezzogiorno.<br />

In particolare, nelle regioni centrali risulta localizzato il 40,6 per cento<br />

delle aziende con alloggio, il 22,8 per cento di quelle con ristorazione, il 55,6<br />

per cento degli agriturismi con degustazione e il 40,6 per cento di quelli con<br />

altre attività. Complessivamente, si conferma una presenza agrituristica capillarmente<br />

diffusa e storicamente radicata in Toscana e Alto Adige, ove sono<br />

localizzate, rispettivamente, 3.798 e 2.916 aziende. L’attività agrituristica<br />

presenta dimensioni significative anche in Veneto, Lombardia, Umbria,<br />

Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, Marche e Sardegna. La presenza<br />

femminile nella conduzione delle aziende agrituristiche conferma l’incidenza<br />

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